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Una società che fa fatica a integrare: in Piemonte oltre tremila senzatetto e circa 19.500 richiedenti asilo

Una società che fa fatica a integrare: in Piemonte oltre tremila senzatetto e circa 19.500 richiedenti asilo

LA REGIONE In Piemonte esistono oltre tremila senzatetto: persone sprovviste di abitazione che quindi dormono nelle strutture di accoglienza temporanea oppure in strada, specie nelle città di più grandi dimensioni. La maggioranza di questa popolazione invisibile è rappresentata da adulti dai 41 ai 65 anni, seguiti dalla fascia 19-40enni.

Secondo i dati comunicati dalla Regione a fine 2019, il numero di senzatetto in provincia di Cuneo ammonterebbe a una novantina. Ma si tratta di statistiche fragili, perché per definizione è difficile conteggiare persone lontane dal mondo delle istituzioni, dei numeri, della burocrazia. Perciò, strutture come il Centro di accoglienza di via Pola ad Alba (di cui trattiamo in queste pagine) sono fondamentali: offrono non solo un rifugio, ma anche una concreta possibilità di attivazione delle risorse personali residue, delle reti sociali e delle speranze. Sia nel caso dei senzatetto che dei rifugiati, si tratta di individui vulnerabili, a rischio per la propria salute e talvolta incolumità, possibile bersaglio delle peggiori intenzioni criminali: in Piemonte sarebbero oltre 600 le vittime di tratta (che sono costrette a operare nel mondo della prostituzione o in varie forme di schiavitù) ogni anno.

Spiega l’assessore alle politiche sociali, Elisa Boschiazzo: «Il Centro di prima accoglienza di via Pola è un punto di riferimento fondamentale della città, un progetto in cui noi amministratori crediamo molto. Il Comune, insieme al Consorzio socioassistenziale, eroga un contributo in supporto alle spese della struttura. La mia disponibilità è a lavorare insieme a tutti per capire la strada da percorrere, affinché l’accoglienza possa rispondere all’eterogeneità dei bisogni».

Una parte dei senzatetto ospitati al Cpa proviene dall’Italia, l’altra invece da lontano: uomini che dall’Africa chiedono accoglienza nella nostra società, nel tentativo di salvarsi da condizioni economiche e sociali gravissime. Secondo gli ultimi dati disponibili, i richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria presenti in Piemonte sono 19.500, lo 0,4 per cento circa della popolazione. Al 29 gennaio 2019 erano presenti nelle strutture di accoglienza 11.392 persone (fonte Sprar), 9.405 nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e 1.987 nei progetti del Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati (Siproimi).

Una volta usciti da queste forme strutturate di accoglienza, questi individui si trovano isolati, vittime di pregiudizi, sprovvisti di supporto da parte della comunità e con anni di sofferenze alle spalle. Senza reti come quella rappresentata dal Centro di prima accoglienza di Alba, il rischio è un abbandono diffuso, che nel breve periodo potrebbe sfociare in una forte criticità sociale.

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