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Arpa industriale: sciopero per il rinnovo dell’integrativo

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I 400 lavoratori dell’Arpa hanno incrociato le braccia per quattro ore, a ogni turno di lavoro, nella giornata di venerdì scorso. Motivo della protesta? Alcune norme restrittive che la dirigenza del gruppo intenderebbe introdurre nel prossimo contratto integrativo.

La mobilitazione è stata decisa, in modo congiunto, dalle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil del settore chimico) e dalle Rsu aziendali. Spiega Gaspare Palermo, anche a nome dei colleghi Renato Fantini e Alberto Dotta: «Con lo sciopero abbiamo inteso dare un segnale unitario alla parte datoriale, per invitarla a mediare sulle proposte che ha messo sul tavolo; in vista del rinnovo del contratto integrativo aziendale, l’ipotesi di incentivare solo la produttività a scapito di diritti importanti per i lavoratori».

Nei volantini distribuiti all’ingresso dello stabilimento di via Piumati, si legge: «L’azienda fa ricadere le difficoltà del momento sui lavoratori e intende recuperare produttività riducendo a soli 10 minuti la pausa mensa, rendendo lo straordinario obbligatorio a seguito di accordo aziendale, limitando i permessi per la donazione di sangue, legando il salario dell’integrativo esclusivamente al raggiungimento degli obiettivi che si è prefissa, chiedendo di derogare al riposo minimo di 11 ore tra un turno e l’altro, tagliando i costi di gestione e lasciando a casa gli interinali, ma al tempo stesso assumendo nuovi impiegati e quadri».

Conclude Gaspare Palermo: «Lo sciopero ha visto un’adesione molto elevata di lavoratori, che hanno capito l’importanza di questo segnale. Adesso auspichiamo che nei prossimi tavoli le posizioni si possano rivedere». L’Arpa, che produce laminato plastico, è stata ceduta nel febbraio 2009 all’olandese Broadview Holding B.V. Sulla vicenda dello sciopero l’azienda non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Valter Manzone

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