Un gruppo di ex operai della Prato srl di Sommariva del Bosco, l’azienda che produceva componenti per l’industria ora in mano a un curatore fallimentare, ha occupato, la settimana scorsa, il Comune per chiedere che le istituzioni non si dimentichino di loro.
L’occupazione del Municipio da parte degli ex operai della Prato di Sommariva del Bosco.
Chiedono che al termine della cassa integrazione straordinaria sia concessa la cassa in deroga, dopo che l’azienda ha dichiarato fallimento, lasciandoli tutti a casa. E anche il ricollocamento occupazionale. Temono di restare fuori dal mercato del lavoro, dato che il curatore fallimentare non ha concesso loro questo importante sostegno economico. Un paracadute, che si è allargato a dismisura negli ultimi due anni, andando in soccorso di centinaia di migliaia di lavoratori prima esclusi dagli ammortizzatori sociali.
Come, appunto, a Sommariva. «Temiamo», dicono gli ex operai, «che quando i riflettori si spegneranno, nessuno si occuperà più di noi. Per questo abbiamo deciso questa occupazione ». Un gesto simbolico che ha ricevuto la solidarietà del sindaco Andrea Pedussia, il quale si è detto pronto a cercare le soluzioni migliori per questi lavoratori.
«La situazione è molto difficile, per noi ma ancora di più per le nostre famiglie, alle quali verrà a mancare un fondamentale sostegno economico », lamentano gli operai. «Il nostro timore è che saremo dimenticati e il nostro ricollocamento potrebbe essere lento o, persino, inesistente. Svolgiamo mansioni forse poco appetibili sul mercato e per questo potremmo rimanere senza occupazione. Non si deve sottovalutare la nostra situazione psicologica, il dramma che viviamo quotidianamente».
«La risposta potrebbe essere ricercata nella velocizzazione delle pratiche e nel presentare nelle sedi opportune le istanze dei lavoratori», questo l’impegno preso dall’assessore provinciale Pietro Blengini. Perdere il lavoro e ritrovarsi ancora giovani non è una cosa facile da accettare e da superare. Dei quaranta ex dipendenti, solo venticinque erano presenti all’occupazione, una decina di loro ha trovato un nuovo lavoro. La cassa integrazione durerà fino al 3 maggio e questo provvedimento non comprende proroghe. Dopo scatterà la mobilità, che significa licenziamento per tutti i lavoratori.
Fulvio Lovisolo