«Dopo vent’anni di lotte per ottenere l’autorizzazione del progetto per costruire la coppa giratoria di crociera Burdina, ci siamo impantanati nel labirinto della legge Merloni in materia di lavori pubblici». Parola di Bruno Montanaro, consigliere di minoranza a Santa Vittoria, geometra e da sempre sostenitore della realizzazione di una rotonda nel congestionato incrocio tra Pollenzo, Bra, Santa Vittoria e Cinzano.
La Provincia di Cuneo ha indetto la gara d’appalto per 166 mila euro di lavori, ha aperto le 17 buste arrivate, ha stilato la graduatoria delle offerte e ha assegnato i lavori alla Dp costruzioni di Chiaromonte (Potenza). Il ribasso d’asta del 47,21% è ritenuto anomalo e l’azienda dovrà giustificare costi così esigui, altrimenti verrà esclusa. Montanaro, da tecnico di lunga esperienza, non riesce a spiegarsi la sostenibilità di una percentuale così alta: «Rispetto al prezzario con cui è stata calcolata la base d’asta un’impresa ha un utile del 24% circa; non si capisce come facciano a fare un ribasso d’asta del 47% e ottenere un profitto nella costruzione di un’opera pubblica».
Non è solo la prima classificata a sforare la soglia dell’anomalia. Anche i ribassi proposti da altre quattro imprese, con percentuali dal 33,8 al 22,4, sono considerati anomali secondo i conteggi previsti dalle attuali norme. «Per incontrare la prima offerta non anomala», continua Montanaro, «si deve scendere alla sesta impresa, che ha proposto un ribasso del 21,8%. Da tecnico ritengo, comunque, che con ribassi superiori al 20%, offerti dalla sesta, settima e ottava classificata, non si abbia la garanzia di una regolare esecuzione. Il cantiere di crociera Burdina è un intervento di una delicatezza estrema. Lì sotto c’è una maglia fittissima di impianti con servizi di ogni genere, per cui occorre fare molta attenzione, nel corso dei lavori, a non lasciare la popolazione senza telefono, gas, corrente elettrica strappando un cavo o agganciando una tubazione durante gli scavi».
Secondo grosso problema è la viabilità senza percorsi alternativi, per cui occorre lavorare convivendo con un traffico enorme e non bisogna dimenticare che le attività commerciali non devono essere penalizzate.
Cosa comporta la procedura legata all’offerta anomala? «Ci si addentra in una palude. L’azienda dovrà giustificare l’elevato ribasso e se le motivazioni non saranno ritenute valide la si escluderà dall’appalto, passando all’offerta successiva che, in questo caso, è a sua volta anomala e deve essere giustificata e rischia di venire esclusa. In termini di tempo tutto questo comporterà una manfrina che durerà un anno».
Era inevitabile? Il giudizio di Montanaro è tranciante: «La morale è che tutta questa situazione è stata creata per avere condotto la gara d’appalto optando per la gara pubblica e non con la procedura negoziata, ammessa per appalti pubblici di importo inferiore al milione di euro. Tale procedura permette all’ente pubblico che appalta di invitare una serie di imprese del posto e la partita si sarebbe orientata su un ribasso sull’ordine del 20% circa, ma l’autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha detto di no».
Alla fine della storia i soldi ci sono, il progetto è, dopo vent’anni, una realtà, ma il cantiere non si farà fino a chissà quando. «Eppure, ci sarà qualche dirigente responsabile di questo», conclude un amareggiato Montanaro, «su cui i politici si dovranno scagliare o in Italia è sempre la solita sicumera: per la buona pace in famiglia i politici non si impongono e i funzionari fanno ciò che vogliono?».
Giulio Segino