Ultime notizie

Strada in salita per Apro

Si è andati avanti come una nave senza radar, che si accorge dell’ostacolo solo quando gli è a ridosso. Il bilancio al 31 agosto potrebbe rivelare altre amare sorprese». È una persona molto bene informata a parlare. Siamo a lunedì pomeriggio, mentre si attende in serata l’assemblea dei soci di Apro formazione, la scuola di strada Castelgherlone che ha visto le dimissioni dell’intero Consiglio di amministrazione (Cda), presieduto da Carla Stella. All’ordine del giorno dell’incontro di lunedì 30 l’esame del bilancio – che pare in rosso per mezzo milione di euro – e il nuovo assetto societario, con la nomina del Presidente e dei membri del Cda.

Di fronte ai cancelli, prima dell’assise, i dipendenti e le rappresentanze sindacali sono presenti a esprimere il loro punto di vista con un sit-in di protesta. Spiegano Concetta Ottavio (Uil) e Fabrizio Barale (Cisl) in rappresentanza del personale: «Apro è prima di tutto un servizio, che offre la possibilità ai ragazzi in obbligo formativo e ai giovani diversamente abili di avvicinarsi al mondo produttivo. Attraverso Apro, apprendisti e disoccupati sviluppano nuove competenze e possono reinserirsi nel mondo del lavoro. I lavoratori aggiornano le loro capacità professionali e le aziende possono contare su un servizio che aiuta la formazione degli addetti».

Apro conta 300 studenti e 1.500 adulti che accedono ai corsi di formazione, un centinaio di dipendenti e 200 professionisti. Ancora i due sindacalisti, a nome del personale: «Dietro i numeri ci sono le famiglie, che temono per il posto di lavoro. Abbiamo bisogno di serenità e non possiamo più permetterci di vivere nell’incertezza. Basta con la politica! Apro non è una sigla, non dev’essere campo di battaglia, non può essere luogo di interessi individuali, dimenticando la vera anima della scuola di formazione».

Nel pomeriggio di lunedì, mentre Gazzetta andava in stampa, la situazione appariva convergenza sul nome del presidente pareva un punto fermo. Olindo Cervella, delegato da Maurizio Marello alla formazione professionale, era identificato dai più come l’uomo destinato a raccogliere il timone, mentre sulla composizione del Consiglio di amministrazione pesavano alcune incertezze. Mentre si discuteva, in nome del totale rinnovamento, su Ted Pascale (già rappresentante dell’Unione industriale nel Consiglio di amministrazione uscente e “papabile” anche per la presidenza di Apro servizi), circolavano le candidature di Giuliano Viglione, direttore dell’Associazione commercianti albesi, dell’imprenditore Amabile Drocco e dell’assessore di Barolo Renata Bianco. Infine, mentre pareva che la Diocesi fosse intenzionata a rinunciare al proprio rappresentante in seno al Consiglio di amministrazione, c’era chi lanciava nell’arena delle ipotesi finanche la figura dell’ex direttore Gianluigi Bersighelli, richiamato per intervenire su conti in pesante difficoltà. Ma i giochi, in quel momento della giornata, erano ancora del tutto aperti.

c.b. e m.g.o.

Banner Gazzetta d'Alba