Il centro direzionale Miroglio di corso Asti chiuderà i battenti nel 2013. È questo quanto prevede un accordo siglato in settimana tra i sindacati e il Gruppo guidato dall’amministratore delegato Giuseppe Miroglio. A darne in via ufficiale la notizia è stato il sindaco Maurizio Marello nel corso del Consiglio comunale di giovedì scorso, rispondendo a un’interrogazione presentata da Giovanni Battista Panero (Pd).
Come era stato annunciato nelle scorse settimane dalle pagine di Gazzetta, il comparto tessile (Miroglio Textile) non vive un buon momento. La congiuntura, a dire dell’azienda, obbliga a una razionalizzazione dei metodi di produzione e distribuzione e impone tagli del personale. Dei 144 lavoratori del “palazzo di vetro” di corso Asti 101 saranno ricollocati nello stabilimento di Castagnole delle Lanze e 13 in quello di Saluzzo. I restanti 30 figurano nella categoria degli esuberi, ma per loro non si prevede il licenziamento: l’azienda si è infatti impegnata a utilizzare tutti gli strumenti alternativi previsti dalla legge per incentivare l’uscita dei lavoratori, quali, ad esempio, il prepensionamento.
«Ho incontrato ieri l’Amministratore delegato del Gruppo, il quale mi ha assicurato che Miroglio vuole continuare a scommettere sul tessile », ha detto Marello, annunciando l’impegno del Gruppo a investire 4 milioni di euro nell’ammodernamento della sede di Castagnole delle Lanze.
«Per il resto Miroglio gode di buona salute. Miroglio Fashion – il comparto dedicato all’abbigliamento – va bene, anche se quest’anno la crescita del fatturato ha subìto un rallentamento. Le ragioni si spiegano facilmente: il 70% del fatturato è in Italia, dove però i consumi si sono contratti a causa della crisi economica. Ed è per questo che l’azienda sta cercando di ritagliarsi spazi all’estero».
Questo passaggio rappresenta una svolta per Miroglio. La chiusura dello storico “palazzo di vetro” è il segno di un cambio di strategie imposto da un mercato sempre più spietato. Ora nel mirino c’è lo stabilimento di Govone, sovradimensionato secondo i vertici aziendali: se ne riparlerà nei prossimi mesi. «Intanto c’è di positivo l’accordo del Gruppo con i sindacati », ha detto Marello. «Inoltre, non è mai stata messa in discussione la presenza del Gruppo sul territorio albese».
Fino a pochi mesi fa si diceva che Miroglio sarebbe rimasta ad Alba se avesse avuto le mani libere sulla realizzazione di un nuovo centro direzionale in corso Asti. Era stata allora approvata una variante al Piano regolatore che consentiva all’azienda di traslocare da via Santa Barbara e di ampliarsi in corso Asti. Poi la variante è entrata nel nuovo Piano regolatore appena approvato, sebbene ridimensionata nei volumi.
E ora? Se da qualche mese da più parti si era sentito che il trasferimento non sarebbe avvenuto in tempi brevi, ora la voce ha il crisma dell’ufficialità. «Il progetto di corso Asti è nelle intenzioni dell’azienda. Ma non sarà realizzato subito», ha detto Marello. Ciò blocca però la realizzazione della tangenziale Est di Alba, cioè del tracciato parallelo a corso Langhe, che porterebbe da viale Cherasca a corso Cortemilia. Nel nuovo Piano, infatti, la strada passerebbe proprio dove ci sono gli stabilimenti Miroglio.
A settembre incontreremo nuovamente i vertici aziendali», ha detto il Sindaco. «Se la realizzazione del nuovo centro di corso Asti fosse rinviata e Miroglio continuasse in via Santa Barbara, vorremmo comunque avere rassicurazioni sulla possibilità di realizzare la tangenziale Est».
Alessandro Cassinelli
Foto Ansa, Marcato