Alessandro Barbero si tiene l’Acquedotto delle Langhe

DA CUNEO. Tornano ad accendersi i riflettori sull’Acquedotto delle Langhe e Alpi cuneesi, che ieri, lunedì 16 aprile, a Cuneo, ha rinnovato il proprio Consiglio di amministrazione. Nel momento in cui scriviamo questo articolo, l’assemblea dei soci non si è ancora riunita: quelle che riportiamo sono anticipazioni, frutto di autorevoli indiscrezioni provenienti dagli uffici della Provincia. Secondo quanto appreso dal nostro giornale, non si assisterà ad alcuno stravolgimento ed è probabile che alla guida dell’Acquedotto delle Langhe, nei prossimi tre anni, ci sarà l’attuale presidente, Alessandro Barbero, imprenditore, sindaco di Bossolasco e numero uno della comunità montana Alta Langa. Al suo fianco, nel ruolo di vicepresidente, dovrebbero essere riconfermati Roberto Boffa, presidente dell’Acquedotto dal 1991 al 2006, e l’albese Carlo Borsalino.

La vera novità riguarda i consiglieri, tra i quali, se le ipotesi saranno confermate, verrà inserito l’ex sindaco di Serralunga Luis Cabasés, che, di fatto, rappresenterà il Comune di Alba al posto di Romano Vola, ex primo cittadino di Bergolo. Salvo sorprese, sarà consigliere anche il leghista di Montà Roberto Almondo. Per quanto concerne il Collegio sindacale l’incarico di presidente con buone probabilità rimarrà tra le mani del ragioniere Maurizio Calcagno. Ora resta da verificare la posizione dei 22 Comuni di Langa e Roero che, insieme alla Provincia, sono i proprietari della società nata a metà degli anni ’50. Intanto, pare allontanarsi, almeno per il momento, l’ipotesi circolata nei mesi scorsi di una cessione da parte della Provincia delle proprie quote di partecipazione, che complessivamente sfiorano il 53 per cento del capitale sociale. L’Esecutivo guidato da Gianna Gancia, chiamato per legge ad abbandonare nel giro di poco tempo le società partecipate di cui fa parte, considera ancora l’Acquedotto delle Langhe prioritario, soprattutto alla luce della sua funzione di fornitore d’acqua a un vasto territorio e del suo patrimonio netto, che supera i 53 milioni di euro.

Enrico Fonte

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