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L’Asta cambia pelle

Appuntamento domenica 29, senza collegamenti con l’Asia. 22 lotti in vendita di 14 produttori

BAROLO – Domenica 29 aprile, ore 11, Museo del vino al castello di Barolo: queste sono le coordinate della tredicesima Asta del Barolo, un’edizione profondamente rinnovata e proposta in compagnia di parecchi altri eventi che la completano e la rendono ancora più attraente e prestigiosa.
La prima novità sta nel gruppo promotore: è l’Accademia del Barolo che se ne fa carico, associazione la quale già aveva seguìto l’edizione 2011 ma che oggi è ancora più motivata direttamente e ha coinvolto quattordici aziende di prestigio che hanno deciso un impegno in prima persona per promuovere il Barolo in forma collegiale e con atteggiamenti che favoriscano la formazione e la conoscenza.
«Ciò che vogliamo fare – conferma Gianni Gagliardo come presidente del gruppo – è mettere a disposizione la nostra storia e la nostra esperienza per valorizzare in modo innovativo e concreto il Barolo nella sua globalità, senza restare isolati nei nostri steccati aziendali».
Sono firme prestigiose quelle che hanno deciso di coinvolgersi nel “progetto-Accademia del Barolo”, vale a dire Azelia, Michele Chiarlo, Conterno-Fantino, Damilano, Poderi Luigi Einaudi, Gianni Gagliardo, Franco Martinetti, Cordero di Montezemolo, Pio Cesare, Prunotto, Luciano Sandrone, Paolo Scavino, Vietti e Roberto Voerzio.
Altra novità è il periodo. Già nel 2011 l’iniziativa aveva lasciato la collocazione autunnale, ma si era fermata a metà marzo. La scelta di quest’anno (28-29 aprile) potrebbe essere quella definitiva, anche per farne un evento con forti connotati enoturistici.
Ma ci sono altre innovazioni più significative sulle quali vale la pena soffermarsi. Non ci saranno più i collegamenti internazionali verso il Sud-Est asiatico, scelta questa che a suo tempo era stata fortemente innovativa. Si è preferito privilegiare da un lato un evento a carattere internazionale in programma il 26 aprile a New York e dall’altro l’attenzione e l’interesse dei compratori che confluiranno nella sede istituzionale del castello di Barolo.
A New York, ci sarà, il 26 aprile, un’asta da Zachys, la più rinomata casa d’aste americana di grandi vini, che terrà un’asta dedicata al Barolo (è la prima volta per un vino italiano). Nell’occasione, saranno venduti 40 lotti di grandi annate, tra i quali eccellono i 14 grandi formati da 12 litri di Barolo 2009, uno per produttore dell’accademia. Per questi si tratterà praticamente di un’asta en primeur.
L’Asta di Barolo farà anche parte di un “pacchetto” di proposte, tra il tecnico, il turistico e l’enogastronomico, a disposizione di quegli enoappasionati che potranno trascorrere un week-end tutto dedicato al Barolo. Si inizierà sabato 28 con un minicorso di conoscenza del Barolo, seguito da visite alle aziende dei produttori associati, per finire con la “cena al Barolo” al ristorante Da Guido di Pollenzo. Domenica 29 aprile, si comincerà alle 11 in punto con l’Asta, a cui farà seguito il pranzo preparato dallo chef Giampiero Vivalda del ristorante Antica Corona Reale di Cervere, al quale potranno partecipare a pagamento tutti coloro che hanno presenziato all’Asta, naturalmente previa prenotazione.
I lotti in vendita sono 22; 21 sono quelli “individuali” delle aziende aderenti all’accademia (uno o due per ciascuna). Le annate interessate sono undici, tra gli anni Ottanta, Novanta e Duemila. Il lotto finale è formato da 14 bottiglie, una per produttore, per il quale ogni azienda ha scelto la bottiglia più prestigiosa tra le ultime vendemmie.

 Giancarlo Montaldo

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