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Estate vicina: attenti alla pelle

COLLOQUIO – Dopo la pioggia, è in arrivo il caldo: le previsioni meteo parlano di una primavera bollente. La voglia di scoprirsi ci porterà a esporre al sole la pelle. Abbiamo incontrato la dermatologa dell’Asl Cn2 Elisabetta Fanan per capire come è bene comportarsi con acne e nei nella stagione più calda.

«L’acne è una patologia infiammatoria del follicolo pilo-sebaceo. L’acne giovanile è legata all’adolescenza e ai cambiamenti ormonali; può essere di diversi tipi: comedonica con punti neri, papulosa, pustolosa o cistica e viene trattata in modi diversi. L’acne tardiva ha alla base un discorso ormonale, in genere la sospensione dell’assunzione di estro progestinico (pillola) o nel post gravidanza e colpisce anche chi non ha mai avuto l’acne giovanile», spiega Fanan, che tiene a sottolineare come l’alimentazione, a differenza di quanto si crede, non c’entri.
La terapia che viene consigliata dal dermatologo varia a seconda del tipo e della fase delle lesioni: «Si va dalla detersione e pulizia del viso a casa, o a cura dell’estetista con scrub e peeling per togliere l’eccesso di sebo, per passare a esfolianti che riducono la componente papulosa. È possibile associare una terapia antibiotica con tetracicline che agisce solo sulla fase pustolosa, o un antibiotico locale in crema o in gel.

La fase più brutta, l’acne cistica, trova una risoluzione definitiva con l’utilizzo di un farmaco, l’isotretinoina, che viene assunto oralmente, ma ha molti effetti collaterali come secchezza cutanea, prurito diffuso, mialgie; può dare tossicità epatica, perciò in caso di assunzione vanno controllati colesterolo e trigliceridi. Per questo viene dato in seconda battuta per acne che non rispondano ad altro antibiotico o prevalentemente cistiche. Questa terapia, come l’antibiotico, va però fatta solo nell’autunno, perché sono foto sensibilizzanti e perché l’acne tende a peggiorare in quella stagione, mentre d’estate di solito migliora. Vi è anche una forma correlata all’ovaio policistico dove in genere si richiede l’esame ecografico, e si collega a sua volta all’ipertricosi (aumento della pelosità); questa si cura con la pillola», dice la dermatologa.
Quali dunque i consigli? «Sono importanti una detersione quotidiana con detergenti delicati, la medicazione giornaliera con i farmaci indicati dal medico, e l’idratazione quotidiana per evitare gli effetti collaterali della terapia. Le lampade abbronzanti possono migliorare la situazione, ma potrebbero anche iperpigmentare le cicatrici, quindi meglio fare prima una valutazione con il dottore. Attenzione ai farmaci foto sensibilizzanti topici e sistemici, che possono portare a ustioni della cute o macchie», conclude la dottoressa.

a.r.

foto Corbis

I nei vanno tenuti sott’occhio

Per quanto riguarda i nei Elisabetta Fanan consiglia un controllo annuale dei nei dal dermatologo e, soprattutto per chi ne ha tanti, consiglia di valutare eventuali modificazioni di nei presenti da sempre oppure la comparsa di macchie nuove: «È fondamentale, perché il melanoma si cura solo se preso nella fase iniziale. La prevenzione prevede che d’estate è fondamentale evitare scottature solari; la protezione solare adeguata in base al fototipo non va applicata specificamente sul neo, ma diffusa su tutta la cute», conclude Fanan.

a.r.

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