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Alba sfora il Patto di stabilità per rilanciare

Irpef ad Alba

La firma sul decreto ministeriale che riconoscerà Alba come Comune virtuoso – e, di conseguenza, sbloccherà 2 milioni e 600 mila euro per investimenti – tarda ad arrivare e l’Amministrazione civica, trovandosi nella necessità di realizzare alcune opere urgenti, sta valutando la possibilità di sforare temporaneamente il Patto di stabilità, in modo da liberare le risorse necessarie. Ad affermarlo è l’assessore al bilancio Franco Foglino, che noi abbiamo intervistato.

Assessore Foglino, come nasce quest’idea?
«La città necessita di alcuni interventi urgenti di portata medio-piccola, che, a causa del Patto, non è possibile realizzare, pur avendo in cassa le risorse necessarie. Visto che il decreto sulla virtuosità non è ancora stato firmato, non volendoci rassegnare a un ulteriore rinvio di questi lavori, si è pensato di agire per un certo periodo di tempo come se il Patto di stabilità non ci stesse vincolando».

Nella pratica che cosa accadrebbe?
«La nostra ipotesi prevede di destinare a investimenti un milione di euro, cifra che verrebbe impiegata per avviare interventi di manutenzione, come asfaltature, sistemazioni di diverse aree della città, ripristino di marciapiedi e messa a punto della rete di illuminazione pubblica».

Ci sarebbero risorse anche per il settore sociale?
«Trattandosi di una spesa di investimento, il risvolto sociale è rappresentato da un milione di euro di commesse per lavori immediati».

Quali sanzioni implica lo sforamento del Patto?
«Il mancato rispetto del Patto può portare a provvedimenti pesanti, che vanno dalla riduzione di un terzo delle spese correnti al blocco dei compensi agli amministratori, fino al commissariamento del Comune. La verifica dell’eventuale mancato rispetto del Patto viene effettuata a fine dicembre sui numeri del rendiconto finale e non lungo l’anno. Ma, nel nostro caso, il decreto sulla virtuosità e la regionalizzazione del Patto – che lo scorso anno aveva garantito al Comune un bonus di 1 milione e 774 mila euro – porteranno al riequilibrio dei conti del Patto entro i termini previsti».

Questa decisione potrebbe mettere a rischio il riconoscimento della virtuosità albese, con quel che ne consegue?
«Ritengo di no, perché il decreto si basa sui dati contabili del 2009. Peraltro, Alba, nel 2010 e nel 2011, ha addirittura migliorato i propri standard di virtuosità».

Parlando di questa soluzione ha sempre usato il condizionale. Perché?
«Dal punto di vista esclusivamente tecnico, l’operazione non rispetta la norma secondo cui il Patto andrebbe rispettato in ogni momento dell’anno. Per questo, i tecnici finanziari del Comune hanno sconsigliato la soluzione, ma la Giunta comunale crede che sia giusto procedere in questa direzione per rispondere alle esigenze della città, assumendosi un rischio calcolato. In ogni caso, a oggi, nessuna decisione è stata assunta, anche perché ci stiamo confrontando con tutti gli interessati. È evidente, comunque, che se arrivasse la firma sul decreto ogni problema sarebbe risolto».

Come reagirebbe l’opposizione nel caso venisse presa questa decisione?
«Se dal centro-destra giungerà qualche buon consiglio, ne terremo conto. La soluzione, che potrebbe esporre il Comune a qualche rischio, va anche intesa come un attestato di fiducia nei confronti del Governo, il quale ha sancito una valutazione di virtuosità che ora non può rimangiarsi».

Enrico Fonte

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