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Agenzia entrate di Alba: sindaci uniti nella difesa

Una difesa dei servizi e delle specificità di un territorio coeso. È questa la linea che i Sindaci di Alba, Maurizio Marello, e di Bra, Bruna Sibille, hanno concordato nel corso di un faccia a faccia. Tanti gli argomenti trattati, con la consapevolezza che le due città, nel quadro attuale di tagli alla spesa e ai servizi, hanno una forte motivazione a lavorare insieme nella considerazione della specificità del territorio che comprende le due città e il bacino di Langhe e Roero.

È così che i due Sindaci hanno concordato di incontrare congiuntamente la direzione regionale dell’Agenzia delle entrate per chiedere il potenziamento della sede di Alba, pur mantenendo una significativa presenza a Bra. «Ritengo – sottolinea Bruna Sibille – che due città che lavorano insieme per aprire un nuovo ospedale unico, sapranno muoversi insieme anche su molti altri fronti. Di recente Bra ha accorpato la compagnia albese della Guardia di finanza, con la previsione di un potenziamento della compagnia braidese, e credo che, se la “spending review” non consentirà il mantenimento delle attuali due sedi dell’Agenzia delle entrate, occorra ragionare con un’ottica di territorio e non di campanile. Sono consapevole che per mole di lavoro e tessuto imprenditoriale sia logico privilegiare la sede di Alba, mantenendo un presidio su Bra che garantisca tutte le ordinarie attività di sportello, evitando inutili spostamenti ai cittadini».

Maurizio Marello, dal canto suo, evidenzia come oggi più che mai sia necessaria una politica locale di grande responsabilità e unità: «Vogliamo con Bra intensificare la collaborazione per quanto attiene le decisioni che dovremo prendere in materia di assistenza sociale e di gestione del ciclo dei rifiuti e delle acque, materie che sono oggetto di riforma ma per le quali il territorio deve continuare a poter avere voce in capitolo. Le nostre due città distano 15 chilometri e devono concordare tra loro le politiche dei servizi e attuare forme di gestione comuni anche con il resto del territorio».

«Nella sostanza – ribadiscono a una voce i due Sindaci – vogliamo fare quadrato contro tagli frutto della crisi della finanza pubblica di questi anni ma anche di antistoriche politiche centraliste, che rischiano di penalizzare territori virtuosi come i nostri, che contribuiscono in modo significativo all’economia del Paese. Bisogna però guardare avanti, pensando magari anche a nuove aggregazioni territoriali. A esempio, Asti ci sta chiedendo un confronto su questi temi e non saremo certo noi a sottrarci. Tutto ciò purché Alba e Bra rimangano al centro del progetto».

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