Apro: intitolazione con botta e risposta

Dalle macerie al riscatto. Sembra questo lo slogan della festa organizzata da Apro il 21 settembre. La scuola di via Castelgherlone ha annunciato l’intitolazione al fondatore, monsignor Giovanni Battista Gianolio, e messo in mostra locali rammodernati. Come ha spiegato il presidente del Consiglio d’amministrazione Olindo Cervella, «in un anno l’esposizione bancaria si è ridotta da 4 milioni a 900 mila euro. Considerando poi che la Provincia ci deve circa 700 mila euro, si deduce come le casse risultino in salute. Purtroppo, abbiamo però saputo che la Regione taglierà del 15-20 per cento le risorse, 600-700 mila euro, che ci costringeranno ad attivare strategie compensative».

Non ha mancato la risposta l’assessore regionale all’istruzione Alberto Cirio, il quale non è rimasto indifferente alla stoccata sui tagli lanciata alla Regione: «Va detto in modo chiaro che senza il sostegno torinese Apro sarebbe probabilmente fallita. La scuola ha debiti – per un accordo sul pagamento di alcuni dipendenti – con l’Amministrazione piemontese pari a 600 mila euro, oltre a 170 mila euro di interessi. Se non avessimo deciso di “congelare” questasomma per Apro non sarebbe stato possibile operare».

Anche CarloBo, capogruppo Pdl in Consiglio comunale, insorge: «Cervella lamenta i ritardi e le insolvenze dei fornitori, ma non deve scordare che qualsiasi azienda opera in un contesto simile: dunque, non si tratta di una situazione eccezionale, ma (spiacevolmente) ordinaria ». E aggiunge, sul Comune: «L’Amministrazione Marello ha deciso di non acquistare le quote inoptate in occasione dell’aumento di capitale. Non siamo d’accordo. Apro è stata ricapitalizzata grazie alle aziende del territorio, il Comune avrebbe potuto fare di più».

m.v.

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