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Sarebbero necessarie le dimissioni dell’assessore regionale Sacchetto

Egregio Direttore, vorrei, tramite il suo stimatissimo settimanale, esternare alcune considerazioni inerenti all’intervista al presidente della Regione Piemonte Roberto Cota che ho avuto modo di seguire sul Tg3 Regionale sabato 15 settembre in occasione della mancata apertura generale dell’attività venatoria piemontese. Alla domanda rivolta dalla cronista, se non avesse paura di perdere consensi da una parte o l’altra, ovviamente Cota rispondeva molto sicuro di sé, che loro (suppongo lui e i suoi dirigenti) non correvano dietro ad alcun consenso.

Un’affermazione che lascia sconcerto e perplessità, a meno che, il dott. Roberto Cota non abbia dimenticato che proprio il suo stretto collaboratore assessore alla caccia e agricoltura Claudio Sacchetto, qualche giorno prima delle elezioni regionali, fece pervenire a tutti i cacciatori piemontesi una lettera in cui veniva spiegato il suo attaccamento e soprattutto, impegno, che avrebbe messo in atto nel qual caso fosse stato eletto. Alla faccia del non correre dietro i consensi.

Quella lettera pareva una dichiarazione d’amore nei confronti di quegli elettori.

Riferendomi invece direttamente all’assessore Sacchetto, vorrei solo ricordare che l’arroganza nel trattare qualsiasi argomento, non porta certo risultati concreti per nessuno, forse consultare tutte le associazioni interessate, avrebbe portato ad una pacifica soluzione,

Mai come ora, condivido il concetto dei molti, i quali ritengono siano opportune e assolutamente necessarie, le immediate dimissioni del dott. Claudio Sacchetto da assessore alla caccia e agricoltura.

Gianfranco Capoccia, Arcicaccia, Serralunga

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