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33 neoinfermieri OTTIMISTI

GIOVANI Trentatré diplomi di laurea sono stati consegnati mercoledì scorso, presso la sede del corso in infermieristica di Piana Biglini. Nato come sede distaccata della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università del Piemonte orientale, il corso è stato attivato a partire dal 2004, con 52 iscritti. Negli anni il numero è salito fino a 57, a fronte di una domanda molto elevata, oltre il doppio. Alla cerimonia erano presenti il direttore generale dell’Asl Cn2 Francesco Morabito, il direttore del personale Franco Cane, il direttore amministrativo Gianfranco Cassissa, la coordinatrice del corso di laurea Antonietta Tibaldi e le tutors Rita Agosto e Anna Maria Bergui, affiancate da Irene Zavattaro. Commenta Morabito: «Ogni anno partecipo nella sede albese dell’Università del Piemonte orientale alla cerimonia della consegna dei diplomi agli allievi che al termine del triennio di studi hanno conseguito la laurea in scienze infermieristiche. La sede ha rappresentato una conquista per l’Azienda sanitaria di Alba e Bra, in quanto consente di mantenere uno stretto rapporto con l’Università: non solo si garantisce la formazione di infermieri, ma anche un importante collegamento con il mondo della ricerca. Ringrazio la fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, che ci è sempre vicina ». Nei loro interventi davanti ai 33 giovani neodiplomati, di età compresa fra 20 e 38 anni, Morabito e Cane hanno sottolineato come, pur nel contesto di un periodo difficile, la professione infermieristica garantisca maggiori possibilità rispetto ad altri settori. Che cosa ne pensano i ragazzi? Sono ottimisti.

  • Eleonora, 26 anni, spiega: «La crisi non può durare per sempre. Mentre aspetto futuri concorsi o altre opportunità di lavoro, continuo a portare avanti il mio impiego come segretaria».
  • Federica, 22 anni, dice: «Si dice che dopo il grande blocco ci sia il grande sblocco. Adesso comincerò a distribuire curricula sperando che mi chiamino, consapevole di aver intrapreso questo percorso perché mi piace il lavoro dell’infermiere».
  • Sergio, 32 anni, afferma: «Faccio il fotografo, ma mi sono avvicinato alla professione attraverso il volontariato con i tossicodipendenti. Volevo essere più formato e specializzato, e spero potrò portare avanti le mie due passioni. La crisi non mi preoccupa più di tanto e una laurea dà maggiori opportunità».
  • Mardocheo, 38 anni, conferma: «Ho intrapreso questo corso di studi perché, quando mi sono iscritto, il corso dava elevate possibilità di impiego nel pubblico; parlo al passato, in quanto oggi le opportunità si sono molto ridotte.Manon sono preoccupato, anzi sono fiducioso».
  • Vincenzo, 33 anni, è carabiniere: «Questa è una passione che ho da sempre, sin da bambino, e il diploma di laurea mi sarà utile anche nella carriera militare».
  • Claudia, la fidanzata, ha 27 anni ed è l’unica diplomata con 110 e lode: «Mi sto muovendo per cercare lavoro, mavedo che “marca male”. Anche il privato non propone assunzioni agli infermieri, ma solo tramite associazione ».
  • Arianna, 23 anni, spiega: «Continuo a studiare, frequenterò un master in sala operatoria alle Molinette per avere più opportunità di lavoro in questo settore. Intanto, cercherò un lavoro parttime. La situazione è preoccupante. La soluzione? Imparare un’altra lingua e andare all’estero, dove c’è molta più richiesta».
  • Federica, 28 anni, è all’ottavo mese di gravidanza: «Mi sono avvicinata, frequentando il corso per diventare volontaria alla Croce rossa italiana. Per i primi tre mesi dopo il parto mi godrò mia figlia, poi mi metterò a cercare lavoro. Credo che sarebbe peggio andare in maternità una volta assunti; quando inizierò a lavorare, l’avrò già fatto, e sarà più semplice». L’augurio è che l’ottimismo sia ripagato da un mondo del lavoro aperto alle competenze; inoltre, come ha esortato Morabito nel corso della cerimonia, i giovani infermieri sono chiamati a portare nella professione le doti di umanità necessarie nel mondo della sanità.

a.r.

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