Alba verso la smart city lavora a un piano per l’adattamento dei cambiamenti climatici

Alba è stata selezionata per l’Adaptation strategies for european cities, un progetto formativo di un anno e mezzo per lo sviluppo di competenze e capacità nell’adattamento ai cambiamenti climatici delle città. Il capoluogo Langhe, insieme a Padova e Ancona, è tra le 21 città europee scelte sulle 196 che hanno presentato domanda.  La selezione è stata fatta secondo i criteri di dimensione, rischi, vulnerabilità, capacità di adattamento e cooperazione. Le città sono state divise in sottogruppi per zone climatiche: Alba si trova nel gruppo Europa del Centro-Sud con Dresda e Birmingham.

I lavori sono iniziati e sono in corso. Martedì 18 dicembre Cristina Garzillo,  referente Iclei, (Local government for sustainability), ente attivo nello sviluppo sostenibile delle città, ha incontrato l’Amministrazione  comunale guidata dal sindaco Maurizio Marello, mentre mercoledì 19 ha incontrato i referenti di Albapower.

Alla presenza dei membri dello staff di formazione Laura Campigotto del settore protezione civile del Comune di Alba e Emanuele Biestro della Cooperativa Erica, il referente Iclei ha spiegato il senso del progetto: «Il clima – ha affermato Cristina Garzillo – è sempre cambiato in passato ma i cambiamenti recenti causati dall’emissione di gas, come CO2 e metano che aumentano l’effetto serra nell’atmosfera è accaduto in un lasso temporale molto ridotto. Il risultato è che la temperatura della superficie terrestre sta aumentando. Questo cambiamento del clima sta portando lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello del mare impatti che avranno ripercussioni sulla qualità della vita delle persone, sulle infrastrutture, sulle comunicazioni, sulle attività commerciali».

Le conseguenze più evidenti del cambiamento climatico in atto sono alluvioni, tempeste, siccità improvvise, ondate di calore, incendi, inverni particolarmente rigidi, uragani.  L’impatto è particolarmente palese nell’agricoltura e, in Langhe e Roero, «nel settore viticolo enologico – secondo  Luca Rolle dell’Università di scienze viticole ed enologiche e Angelo Ferrero del Consorzio di tutela Barolo e Barbaresco – dal 2003 in poi abbiamo avuto buone annate ma con caratteristiche diverse  e da qualche anno il clima più caldo in estate ha portato all’anticipo della vendemmia».

Il problema è piuttosto urgente al punto che «la Commissione europea – ha comunicato Garzillo –  l’anno prossimo pubblicherà una strategia per l’adattamento ai cambiamenti climatici in Europa. Il progetto di cui Alba fa parte supporterà questa strategia globale per l’Europa».

«La lotta ai cambiamenti climatici  – ha aggiunto Garzillo – avviene attraverso due risposte che possono essere anche complementari: la prima è diminuire i gas serra nota come mitigazione o stabilizzazione; la seconda è quella d’intervenire in termini di adattamento per affrontare gli impatti che sono comunque inevitabili. Soluzioni potrebbero essere il miglioramento dello smaltimento nelle discariche, il risanamento delle aree paludose.  Già nel 2007 era chiara l’esistenza dei cambiamenti climatici ed era chiaro anche che per diminuire i danni basterebbe investire 1 per cento del Pil annuo».

Il progetto Adaptation strategies for european cities mira a guidare le città nell’inizio di un processo sulle azioni locali di adattamento al cambiamento climatico e a supportarle nell’elaborazione di un proprio piano di adattamento definendo gli obiettivi specifici d’intervento nei vari settori. Innanzitutto, si procederà con la raccolta dei dati. I referenti delle aziende ed enti partecipanti all’incontro hanno dato la propria disponibilità a fornirli. Poi sarà stilato il progetto con i risultati e le criticità dove è necessario l’intervento. Il progetto dovrà essere condiviso con la cittadinanza ed approvato dal Consiglio comunale di Alba.

Il piano di lavoro durerà fino a giugno 2013 ed è promosso dalla Commissione europea, coordinato dal consorzio Eu cities adapt, composto da Iclei, Adelphi, Arcadis, Aea e University of Manchester. I risultati confluiranno anche in successivi progetti.

 

«Investire l’1% del Pil per porre dei rimedi – ha sostenuto l’assessore comunale al bilancio Leopoldo Foglino – significa risparmiare tra dieci anni  un 5, 10% in caso di disastri ambientali dove non è il Comune a avere i fondi d’intervento ma la Regione e lo Stato».

«Il progetto finanziato dalla Commissione Europea – ha spiegato l’Assessore comunale all’Ambiente Massimo Scavino – ci permetterà di elaborare una fotografia dell’esistente, di uscire dal provincialismo ed entrare in progetti di finanziamento europeo utili agli interventi. Alba è l’unica città italiana di queste dimensioni ad avere questa possibilità. L’Amministrazione è sensibile a queste tematiche. Abbiamo messo in campo politiche ambientali come l’estensione della raccolta differenziata, l’attenzione al verde e gli investimenti sugli impianti d’irrigazione pubblica in grado di consumare poca acqua. Anche nel Piano regolatore in via di approvazione stiamo cercando di incrociare le esigenze ambientali con quelle urbanistiche».

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