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Più CRISI, meno INFORTUNI

«Idati dimostrano la tendenza alla diminuzione degli infortuni sul lavoro anche per le donne. Ma il gentil sesso ha più spesso incidenti in itinere, cioè lungo la strada per raggiungere l’impiego. Le donne sono infatti prese da altri pensieri, per questo è necessario conciliare i tempi tra lavoro e famiglia. Semplicemente le donne non possono fare tutto e gli uomini devono assumere più responsabilità in famiglia». Lo ha detto la consigliera di parità della Provincia di Cuneo Daniela Contin al convegno organizzato dall’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) ad Alba domenica 10 marzo, strappando l’applauso. La mattinata – che riprendeva il tema della Festa della donna – è stata moderata da Domenico Bongiovanni e incentrata sul tema della sicurezza del lavoro, ha inoltre visto la partecipazione di Aldo Pensa dell’Inail, il quale ha illustrato gli strumenti per favorire il miglioramento della sicurezza e i dati sugli infortuni nella Granda. Ha spiegato Pensa: «Abbiamo assistito a una lenta riduzione degli infortuni sul lavoro, grazie a progresso e prevenzione, ma pure alla crisi economica, che ha diminuito l’esposizione al rischio, con l’aumento della cassa integrazione e dei licenziamenti. Gli infortuni denunciati nella Granda sono passati dai 13.300 del 2007 agli 11.500 del 2011, ma la frattura è evidente nel 2009 quando, con l’arrivo della congiuntura, il calo è stato del 10 per cento. I numeri sono rimasti costanti nel 2010 e hanno ricominciato a scendere nel 2011, del 5 per cento». Le donne stanno al passo? Ha risposto Pensa: «Negli ultimi anni il 55 per cento delle persone avviate al lavoro sono donne. Gli infortuni che riguardano le lavoratrici sono il 27 per cento del totale; di questi il 18 per cento colpisce addette della sanità, il 14 impiegate, un altro 14 commercianti ».

Il vicepresidente della Provincia di Cuneo, Giuseppe Rossetto, ha sottolineato come la Granda disponga di 25 milioni di euro, non derivanti da indebitamento, che non può impiegare: «In virtù del Patto di stabilità la Provincia per il 2013 potrebbe fare pagamenti per centomila euro. È prioritario che il nostro Paese abbia un Governo in grado d’intervenire in aiuto degli enti virtuoso: sarebbero miliardi di euro anche in tema di sicurezza che si mettono in campo». Erano presenti al convegno l’assessore albese Giovanni Bosticco, la direttrice dello Spresal dell’Asl Cn2 Alba-Bra Santina Bruno e l’assessore Davide Sannazaro e la consigliera Patrizia Bravo di Cavallermaggiore. L’appuntamento è stato infatti occasione per ricordare la tragedia, avvenuta alla Filanda di Alba nel 1882, allorché dodici “filere” di Cavallermaggiore fra i 12 e i 21 anni persero la vita.

Adriana Riccomagno 

Basta un attimo di distrazione

Sono Monica Baroni, ho 40 anni e sono invalida del lavoro con una menomazione grave, l’amputazione della mano destra. Avevo solo 25 anni al momento dell’incidente. Sembrerà strano, ma non ricordo il giorno. La mia memoria l’ha cancellato, il mese era novembre, l’anno 1995. Il macellaio mi preparava nei vassoi la carne da macinare; come al solito procedevo alle richieste: polpette, polpettone, melanzane, peperoni ripieni e altro. Ma quella mattina, mettendo la carne nel tritacarne ne rimanevano alcuni pezzi. Presi il pestello per spingere i residui rimasti, poi, senza pensare, misi un dito della mano destra e la macchina mi risucchiò tutta la mano».

L’Anmil di Roma ha presentato il 6 marzo i risultati del progetto Omero – La forza della narrazione, realizzato insieme al Laboratorio delle idee e finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da cui è tratta questa testimonianza.

Meglio prevenire che curare

Il Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (Spresal) dell’Asl Cn2 (www.aslcn2. it) si occupa dei controlli per la corretta applicazione delle normative sulla sicurezza e dell’informazione e della formazione alle aziende. La direttrice Santina Bruno ha spiegato: «La formazione alla sicurezza dei lavoratori implica oneri in termini di lavoro e finanze non indifferenti: sempre di più imprenditori – ma anche il mondo scientifico e le istituzioni pubbliche – si chiedono se la formazione sia efficace nel ridurre gli infortuni e le malattie professionali. Tali studi si basano sul confronto tra le condizioni di salute delle popolazioni sottoposte all’azione preventiva, oggetto di studio, in rapporto a quelle delle popolazioni non sottoposte a tale azione. Per questo sono in atto studi mirati come quello dell’Unità di epidemiologia occupazionale dell’Asl To3, che ha dimostrato come la formazione degli addetti dei cantieri per la costruzione della tratta Tav Torino- Milano abbia avuto un effetto di riduzione della frequenza infortunistica del 12-14 per cento».

Sportello informativo

 La porta di accesso allo Spresal è lo Sportello informativo sicurezza, attraverso il quale tutti (lavoratori, datori di lavoro, professionisti e quanti si occupano della salute e della sicurezza) possono ricevere informazioni e assistenza in materia. Lo sportello è aperto presso l’Asl Cn2, al primo piano di via Vida, dalle 9 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 15, dal lunedì al venerdì; si può contattare anche telefonando al numero 0173-31.66.04, scrivendo un fax allo 0173-31.65.35 o mandando un’e-mail all’indirizzo: spresal.alba@aslcn2.it.

Sicuri anche in classe

  Pietro Corino, tecnico della prevenzione dell’Asl Cn2, ha parlato di scuola: «La formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro si applica anche agli studenti degli istituti nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici, videoterminali. Ogni allievo deve frequentare un percorso formativo di 4 ore d’istruzione generale e di 8 ore di formazione specifica. È altresì previsto un aggiornamento di 6 ore».

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