Asta del Barolo: vola il Re dei vini

BAROLO Grande successo di pubblico e acquirenti per la quattordicesima edizione dell’Asta del Barolo, che ha fatto registrare un incasso complessivo di 33.910 euro per i 27 lotti formati da 115 bottiglie. Massiccia la partecipazione internazionale, con compratori collegati telematicamente anche da Singapore e Dubai. Nella sala del Castello di Barolo, circa la metà dei partecipanti proveniva dall’estero: erano presenti tavoli dedicati a Hong Kong, Dubai, Singapore e Stati Uniti d’America, affiancati alle postazioni dei produttori dell’Accademia del Barolo. Al martelletto Giancarlo Montaldo e tra il pubblico volti illustri, tra cui l’ex Ministro Francesco Profumo, il presentatore televisivo Marco Berry, la “contessa” Barbara Ronchi della Rocca (esperta di galateo e bon ton), il sommelier Paolo Basso, l’imprenditore presidente di Confindustria Cuneo Franco Biraghi, gli onorevoli Paolo Vitelli e Mariano Rabino e il vicepresidente della Provincia di Cuneo Giuseppe Rossetto.

Hanno conquistato la sala, aggiudicandosi il titolo di lotto venduto alla cifra maggiore, i 6 magnum di Barolo Preve del 2000 del presidente dell’Accademia del Barolo Gianni Gagliardo che, partiti da una base d’asta di 800 euro, sono poi stati battuti per 3.050 euro. Tavoli e palette in fermento anche per il 27° lotto speciale che, raggruppando una bottiglia di Barolo per ciascuno dei produttori “accademici”, ha proposto un excursus di 10 anni nel mondo del Re dei vini, coprendo il periodo compreso tra il 1996 e il 2005. Battitore d’eccezione Marco Berry che ha aperto il lotto conclusivo con una base d’asta di 1.500 euro, rilanciando immediatamente a 2.000 euro e facendolo crescere fino alla cifra di 4.400 euro. Ad aggiudicarsi i “Dieci anni di Barolo” l’imprenditrice locale Sandra Vezza.

«Le basi d’asta quest’anno sono triplicate per la maggior parte dei lotti – ha sottolineato il presidente dell’Accademia del Barolo Gianni Gagliardo – e questo va interpretato come un segnale di serenità e speranza rispetto all’attuale situazione economica. L’asta è anche una questione psicologica: in un ambiente sereno le persone sono più portate a investire nel vino, spendendo anche cifre più importanti».

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