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Tra il caos di Torino e l’assalto alla libreria di Savona: continua la protesta dei forconi

TORINO Per il terzo giorno consecutivo Torino è bloccata. L’autostrada Torino-Savona, la stazione ferroviaria, le rotonde cruciali in tilt. Gazzetta segue la “protesta dei forconi”, un corteo dalle molteplici identità e dalle molteplici facce. Stefano, uno studente albese che sta manifestando in modo non violento, dice: «La protesta ha preso una piega preoccupante. I gruppi di estrema destra si sono infiltrati, facendo leva sull’esasperazione delle persone. I centri sociali e di sinistra, così come molti sindacati storici, si sono dissociati. È un movimento già visto di recente in Grecia: la destra reazionaria sfrutta il momento per imporre la propria visione, fatta di violenza e desiderio di instaurare governi militari o simil-dittatoriali».

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Nel frattempo, l’assessore albese ai Trasporti, Giovanni Bosticco, è diretto a Cuneo per un tavolo di lavoro. Politici e banchieri si riuniscono per, spiega Bosticco, «discutere misure d’urgenza, tra cui la garanzia di credito agli imprenditori affinché possano affrontare una situazione sempre più caotica». È fresca la notizia che a Savona il “Movimento dei forconi” ha fatto irruzione in una libreria gridando: «Bruciate i libri!». La componente emotiva prende il sopravvento su quella strategica, lasciando interdetti giornalisti, analisti, opinionisti e buona parte degli stessi cittadini.

Matteo Viberti

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