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A Bra il supermercato solidale è un successo

BRA Ha ormai superato la fase sperimentale, che è durata sei mesi. Adesso il “supermercato solidale”, localizzato nei locali della parrocchia di San Giovanni, passa a un regime ordinario. La Giunta infatti ha firmato un nuovo accordo di cooperazione, sempre con Asl e Caritas interparrocchiale, per continuare questa esperienza.

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Commenta il sindaco Bruna Sibille: «Questa bella iniziativa di “socio-assistenza, non assistenzialistica” viene incontro ai bisogni di approvvigionamento di derrate alimentari delle famiglie più disagiate della città, che presentano un Isee molto basso». Nel supermercato solidale si trovano gli scaffali pieni di derrate alimentari e le promozioni, ma alla cassa ci si può avvicinare anche senza denaro. Infatti, in questo emporio solidale – primo in provincia – si può fare la spesa con denaro “virtuale”.
Spiega don Gilberto Garrone, parroco di San Giovanni, tra i promotori dell’iniziativa: «Il poter fare acquisti ridà dignità alle persone, anche a quelle che hanno poche risorse. Diverso è recarsi a ritirare una borsa di alimenti; qui, nel supermercato, ci si può responsabilmente approvvigionare di quello che è necessario alla famiglia. Anche grazie all’apporto e ai consigli dei tanti volontari che lo fanno funzionare. E quando si deve pagare, basta esibire la tessera nominale, precaricata in base al numero di componenti del loro nucleo».
Aggiunge Claudia Alessandria, una volontaria: «Ai clienti che fanno la spesa viene anche omaggiata una fornitura di frutta e verdura, per offrire loro l’opportunità di preparare pasti completi. Nei primi 6 mesi, con l’apertura che va dal giovedì pomeriggio al sabato mattina, sono transitati in questo locale circa 800 “clienti”, che hanno potuto acquistare i beni di prima necessità».
L’iniziativa nasce dalla partecipazione al bando del Ministero dell’interno, che mette a disposizione i fondi Unnra (Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Viminale); l’approvvigionamento dei beni è garantito dai supermercati Coop, eventuali donazioni da parte di aziende alimentari del territorio e nazionali, dall’organizzazione di raccolte alimentari che coinvolgono direttamente i cittadini e dall’acquisto dei generi alimentari non altrimenti reperibili, magari a prezzo di costo, grazie alla compartecipazione di grosse catene di supermercati.
Valter Manzone

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