SCOUT «La mafia è presente anche in Piemonte, non possiamo ritenerci immuni, si annida nelle reti e nei meccanismi sociali e punta a sostituire lo Stato, specie dove questo è più debole. L’omertà aiuta la mafia, il silenzio è il suo principale alleato. Dobbiamo essere promotori di legalità in questo mondo cinico e votato al dio denaro e dare il buon esempio con l’insegnamento scout di lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato».
Con queste parole e con la posa di una quercia in ricordo delle vittime di mafia, nel Parco Tanaro, il clan 911 dell’Alba e Roero ha concluso, sabato 19 marzo, il proprio “capitolo”. Un percorso cominciato dopo la route estiva trascorsa a Sessa Aurunca in un terreno confiscato alla camorra, ora gestito da “Libera”. «Da questa esperienza siamo tornati diversi, dentro di noi si è accesa una scintilla di cambiamento e la voglia di fare qualcosa di utile per noi e per gli altri, facendo nostri gli insegnamenti degli eroi dell’anti mafia». Insegnamenti che i ragazzi con il fazzolettone blu e verde, hanno trasformato in piccole targhe che circondano la quercia.
Qui sotto un’ampia fotogallery delle attività messe in campo dagli scout di Alba in ricordo delle vittime di mafia.
Marcello Pasquero