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Sos famiglia: è già pronto il consorzio

Un apposito sportello darà informazioni in campo socio-sanitario

SOCIO-ASSISTENZA Il Consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe e Roero mette al centro la famiglia. L’ente diretto da Marco Bertoluzzo ha infatti deciso di rilanciare un servizio ideato nel 2003 che non ha preso del tutto piede. Si tratta della creazione di un centro per le famiglie o, per dirla con le parole del responsabile dell’area minori e famiglia del Consorzio Nicola Conti, di «un centro “delle” famiglie, perché si vuole che siano i nuclei familiari a proporre e organizzare iniziative, partendo dai locali che verranno concessi loro gratuitamente in via Manzoni 8 e dagli incontri che verranno organizzati nei 65 paesi consorziati».

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Nel centro, che verrà inaugurato lunedì 21 alle 17 e sarà aperto il lunedì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 14 alle 16, verranno offerti, grazie alla presenza di assistenti sociali ed educatori professionali, «consulenza e sostegno alle coppie o ai singoli in difficoltà nel ruolo educativo con i figli, supporto ai minori in momenti di fragilità, servizio adozioni, affidamenti e affiancamento familiare, mediazione familiare e spazi per garantire il diritto di visita nelle situazioni di separazioni conflittuali, oltre a uno sportello di ascolto per le donne vittime di violenza», spiega la referente Ornella Revello. In un secondo momento nella struttura verranno avviati uno sportello legale gratuito, grazie alla collaborazione dell’Ordine degli avvocati di Asti, progetti specifici a sostegno della genitorialità e altre iniziative che nasceranno dalle indicazioni delle famiglie stesse.

Questa è, secondo Revello, la filosofia che sta alla base del progetto: «I cambiamenti in atto nella struttura familiare e sociale – dovuti all’aumento delle separazioni coniugali, alle situazioni di monogenitorialità, alle mutazioni nei ruoli maschile-femminile e materno-paterno, alla sempre maggiore presenza di famiglie immigrate e alla crisi economica – rendono più complessi i compiti familiari e il servizio sociale è chiamato a pensare a forme di sostegno attivo ai genitori, spesso soli, privi di relazioni significative e gravati da pesi emotivi o materiali, e a promuovere iniziative che favoriscano il coinvolgimento e il protagonismo dell’enorme potenziale di solidarietà, di risorse, di progettualità che le famiglie rappresentano».

Il Centro vuole quindi essere un luogo partecipato in cui famiglie, istituzioni pubbliche, servizi sanitari e associazioni possano dialogare e costruire alleanze educative.

Enrico Fonte

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