Ultime notizie

Cala il mercato dell’Unione europea, l’export guarda alla Cina

«In provincia come altrove non si può crescere all’infinito» 3

ECONOMIA Contro ogni pronostico, attesa o percezione soggettiva, le esportazioni della provincia di Cuneo nel 2015 hanno sofferto. Fra le produzioni portanti dell’economia della provincia il settore alimentare ha mostrato un andamento poco espansivo, con un’ulteriore crescita che tuttavia non ha superato il tre per cento. L’Ires registra pure una dinamica stazionaria che caratterizza l’export di prodotti per l’agricoltura, che nel 2015 sono rimasti stabili sui livelli dell’anno precedente.

Il settore vinicolo, dunque, a discapito delle aspettative e pretese di grandezza, non sembra essere in grado di trainare o sostenere la crescita dell’intero comparto agricolo cuneese. Un andamento in contenuto aumento connota invece la meccanica strumentale (+1,8%), mentre il comparto dei mezzi trasporto registra una contrazione del 4,7%, dopo la rilevante crescita registrata nel 2013 nell’export di materiale ferroviario.

Fra gli altri principali settori di esportazione, solo nel tessile e abbigliamento si riscontrano dinamiche in espansione, mentre si riducono i ricavi per i settori dei prodotti in metallo, cartario e dei prodotti in legno. La particolarità emergente consiste nel fatto che nel 2015 l’export è risultato in diminuzione nei confronti dei mercati comunitari, mentre è cresciuto del 8,3 per cento nel resto del mondo.

Spiega Vittorio Ferrero, ricercatore dell’Ires: «All’andamento negativo verso l’Europa ha contribuito la stabilità sul mercato francese associata alla contrazione in taluni mercati importanti per la provincia di Cuneo sia nell’Europa a 15 (come il Portogallo e il Belgio) sia fra i più recenti partner comunitari, in particolare la Polonia, che ha fatto rilevare una rilevante contrazione di quasi il 35 per cento rispetto al
2014. Ha invece avuto un andamento più favorevole il mercato tedesco. Si rileva una considerevole espansione del mercato svizzero e una dinamica positiva nelle principali economie avanzate extraeuropee (Stati Uniti e Giappone) oltre al mercato turco, mentre nei principali Paesi emergenti (Russia e Brasile) si registrano rilevanti contrazioni. Riprende, invece, nel 2015 la crescita dell’export provinciale
sul mercato cinese».

m.v.

Banner Gazzetta d'Alba