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Quattro premi per la fedeltà alle colline

Venerdì si inaugura il Teatro della pietra

BERGOLO Per la quarantatreesima edizione, il premio Fedeltà alla Langa sposta di qualche centinaio di metri la sede della cerimonia, ma rimane fedele alle sue linee-guida. La consegna del riconoscimento, promosso da Comune e Pro loco di Bergolo e dall’unione montana Alta Langa, si svolgerà domenica 11, alle 11, non più sulla piazza del paese, ma nel Teatro della pietra, la spettacolare struttura polifunzionale inaugurata un paio di mesi fa sulla collina che domina il più piccolo borgo delle Langhe.

Il riconoscimento è nato per rendere omaggio a chi, quasi sempre in modo silenzioso, lontano da riflettori, taccuini o telecamere, si è impegnato per il progresso, lo sviluppo o la difesa del territorio dell’alta Langa. Anche i premiati di quest’anno, che come sempre saliranno sul palco in ordine alfabetico, senza distinzioni di classifica, corrispondono, sia pure attraverso storie professionali diverse, all’identikit di chi è stato fedele alla Langa.

Il primo premiato è Carlo Birello, 74 anni, originario di Bergolo, diplomato alla scuola enologica di Alba e fondatore, nel 1973 (un anno prima della nascita del premio Fedeltà alla Langa), della ditta Valverde liquori, ampliata e trasferita l’anno seguente a Cortemilia, dove è tuttora attiva, gestita da Birello e dai suoi familiari. L’azienda produce liquori e grappe con l’utilizzo anche di erbe officinali e nocciole «portando così nei locali gusti e profumi della Langa», come si legge nella motivazione.

Il secondo a ricevere il riconoscimento sarà Carlo Bolla, 70 anni, nato a Lequio Berria e residente ad Albaretto della Torre, dove ha gestito il circolo del paese, è stato per 10 anni presidente della Pro loco e per 15 impegnato nell’attività amministrativa, prima come consigliere comunale e poi come assessore e vicesindaco. Inoltre, nel 1992, Bolla ha fondato la delegazione della Croce rossa di Albaretto, sodalizio che svolge un servizio prezioso su una vasta area dell’alta Langa.

Toccherà poi ad Antonio Gallizzi, 66 anni, originario di Maropati (Reggio Calabria), dal 1978 segretario comunale in molti piccoli centri del basso Piemonte. Dopo il primo incarico nell’Acquese, a Denice e Ponti, Gallizzi ha operato in molti paesi dell’alta Langa come Bergolo, Castino, Cortemilia, Levice, Perletto e Torre Bormida «Integrandosi nel territorio e affrontando e risolvendo con competenza le problematiche che via via si presentavano», come recita la motivazione.

Nato ad Alba, ma di origine calabrese è anche il quarto premiato, Francesco Morabito, coetaneo di Gallizzi, fino a pochi mesi fa direttore generale dell’Asl Cn2 Alba-Bra. Dopo la specializzazione in medicina sportiva e in igiene e medicina preventiva, dal 1997 Morabito ha ricoperto ruoli dirigenziali nell’azienda sanitaria locale evidenziando, come scrive la giuria, «un proficuo rapporto di consultazione e confronto con i sindaci», che lo ha fatto diventare un punto di riferimento per gli amministratori locali.

Corrado Olocco

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