La celebre Via crucis dei Battuti bianchi è in fase di restauro

La celebre Via crucis dei Battuti bianchi è in fase di restauro 1

BRA Le 14 tele sono state realizzate dall’Operti tra il 1764 e il 1766
Procedono i lavori di restauro conservativo della chiesa della Santissima Trinità, nota a tutti i braidesi (e non solo a loro) come “Battuti bianchi”.
Infatti, appena è terminato l’intervento sugli stucchi, gli affreschi e l’altare maggiore, è stata avviata la seconda fase – quella della Via crucis – che ha l’obiettivo di riportare all’antico splendore tutta la chiesa, un vero gioiello del barocco piemontese.

Commenta il presidente della confraternita, Livio Sartirano: «Il restauro che abbiamo avviato prima di Natale, riguarda le stazioni della Via crucis: si tratta di 14 tele di Pietro Paolo Operti, montate in cornici di legno dorato, che narrano la salita di Cristo al Calvario, con un’interpretazione colta e misurata».

Alcune scene sono particolarmente belle. Degna di menzione è quella che racconta l’incontro di Cristo con la Veronica, oppure quella della deposizione dalla croce.

Il Fai ha contribuito al restauro delle tele settecentesche

Aggiunge Sartirano: «Una caratteristica comune a tutte le tele è il contrasto, sempre evidente, tra il Cristo e le altre figure principali, e gli altri personaggi. Le stazioni della Via crucis furono dipinte dall’Operti tra il 1764 e il 1766. Nella chiesa si possono ammirare anche i suoi affreschi della cappella del Cristo risorto e il ritratto del medico Vincenzo Antonio Operti, benefattore della confraternita, in sacrestia».

Aggiunge il vicepresidente Giovanni Mulassano: «La particolare importanza di queste tele dell’Operti è confermata anche dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) che ha voluto contribuire a questo restauro, che si aggira intorno ai 10mila euro, essendo la nostra chiesa dei Battuti bianchi tra i più importanti monumenti artistici della città».

Conclude Mulassano: «Purtroppo, per la mancanza di un custode permanente, l’edificio sacro è aperto al pubblico per la visita solo il sabato pomeriggio e la domenica, sotto la sorveglianza a turno di confratelli volontari e di studenti cittadini, e la domenica mattina per la Messa festiva».

Valter Manzone

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