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Spuntano gli uliveti accanto ai filari di moscato

Spuntano gli uliveti accanto ai filari di moscato

CASTIGLIONE TINELLA Nelle Langhe conquistate dai vigneti e dove il nocciolo sta guadagnando decisamente terreno, c’è anche chi ha trovato una nuova passione per la produzione di olive. In un’annata che ha registrato una scarsissima produzione di olive (e quindi di olio italiano), dagli ulivi di Castiglione Tinella sono arrivati in frantoio circa 20 quintali di frutti, prodotti da circa 500 alberi di diverse varietà, tra le quali domina il leccino nelle sue differenti tipologie, ma compare anche la delicata taggiasca.

Da tempo, tra il tappeto di vigneti che ricopre la zona, si scorgono impianti di ulivo, piccoli o grandi, come l’ultimo che è stato allestito appena sotto il centro abitato di Castiglione Tinella. Sul versante a est, cento nuove piante certificano questa passione. Sono una decina i proprietari che affidano a Piero Contino, promotore di questa avventura che si ripete ormai da qualche anno, le loro olive che diventano olio di alta qualità, confermando la fertile versatilità di questo territorio.

Nel 2016 sono stati ricavati circa 260 chili di olio e, per suggellare il raccolto e l’iniziativa che coinvolge l’appassionato gruppo, il consigliere comunale Emanuele Contino ha organizzato una visita al frantoio di Recco, in Liguria.

Intanto, in paese si sta pensando a un evento annuale che celebri anche l’olio, per ora confinato in una produzione che soddisfa il palato dei coltivatori ma non contempla il commercio. A Castiglione Tinella si vorrebbe acquistare un piccolo frantoio e a quel punto la produzione potrebbe davvero rappresentare un’altra risorsa per un paese che, oltre ai vini, propone già miele, prodotti di lavorazione della nocciola, birra e biscotti artigianali.

Fabio Gallina

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