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Alba: all’associazione Carovana la parola d’ordine è amicizia

Alba: all'associazione Carovana la parola d’ordine è amicizia

ALBA Condivisione è una delle parole chiave dell’associazione La carovana. Ma anche amicizia, come quella che nasce tra i volontari e gli utenti, capace di andare ben oltre ai laboratori e alle attività proposte.
Francesco Brovia, lei è presidente della Carovana. Chi sono i vostri 60 volontari?
«Per fortuna sono tanti i giovani: alcuni entrano in contatto con la nostra realtà attraverso le attività che proponiamo nelle scuole, altri perché già interessati a questo tipo di esperienza. Dal 2000, chi intende svolgere un anno di servizio civile può chiedere di collaborare con noi e dare un contributo prezioso. Non mancano i volontari del gruppo originario che continuano a seguirci. Per rendersi utili, non sono necessarie capacità particolari, se non la condivisione delle nostre finalità e dell’idea della solidarietà: la nostra porta è sempre aperta, in base alla disponibilità di ciascuno».
Nei servizi che proponete, qual è la vostra filosofia?
«Il nostro motto è: non fare per, ma fare con. Non esiste una distanza tra i volontari e le persone diversamente abili, al contrario si condivide ogni momento. Ciascuno deve sentirsi libero di essere sé stesso e di seguire i propri tempi. Per noi fondamentale è l’inclusione, grazie a persone che accompagnano e sostengono altre persone nella vita quotidiana e nella loro autorealizzazione».
Grandi soddisfazioni sono arrivate dal gruppo teatrale.
«Dodici anni fa è nata la compagnia Gli instabili, ora composta da 29 persone, delle quali 13 volontari. Sono tanti gli spettacoli messi in scena, su palchi importanti come il teatro sociale. L’anno scorso i nostri attori si sono cimentati in alcuni stage di teatro nelle scuole: i bambini si sono cimentati in esercizi e pratica, conoscendo le persone disabili per le loro abilità. Da non dimenticare il premio in memoria di Beppe Occhetto, che si tiene da cinque anni in sala Ordet».
Se guardiamo alla disabilità, com’è la situazione albese?
«Rispetto ad altre città, ritengo che Alba si sia mossa nella direzione giusta, arrivando a risultati importanti. Ci sono realtà preziose, come il consorzio socio-assistenziale, ma in generale esistono ottimi rapporti con tutte le associazioni. Certo, i problemi economici dovuti ai tagli si sentono, ma si cerca di andare avanti. C’è ancora tanto da fare, però l’importante è non perdere l’attenzione. Confidiamo nel futuro».

f.p.

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