ASTI-CUNEO Quanto è costata e quanto costerà l’Asti-Cuneo? Una domanda a cui abbiamo risposto più volte in passato, nei giorni in cui tutte le parti in causa sembrano propendere per la soluzione in superficie per il lotto 2.6. Una soluzione da 300 milioni di euro.
Spesso ci siamo chiesti quanto sia costata e quanto costerà l’assenza dell’Asti-Cuneo in termini di tempo e di vite umane.
Da questi punti di vista il pedaggio che economicamente pare alto, diventa esoso, basta consultare i dati che l’Aci (Automobile club Italia) Cuneo ha consegnato al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio nella sua visita lampo a Cuneo.
Nel report si spiega: «L’assenza del lotto 2.6 dell’autostrada A33 Asti-Cuneo (i cui cantieri sono fermi dal 2012), in prossimità della città di Alba, fa convogliare il traffico leggero e pesante sulla SS231, aumentando a dismisura il rischio di incidenti. Secondo le cifre in nostro possesso dal 2013 a marzo 2016 il tratto della SS231 tra Cherasco ed Alba, tra i Comuni di Santa Vittoria d’Alba, Pocapaglia, Monticello, Cherasco, Bra e Alba e fino alla tangenziale di Alba, è stato teatro di 144 incidenti con lesioni, per un totale di 251 automobilisti feriti e 4 casi di decesso».
Dati allarmanti che il presidente dell’Aci Cuneo Brunello Olivero commenta così: «Crediamo sia giunto il tempo di dare all’intera provincia Granda tempi certi e definitivi sulla ripresa dei lavori, per portare a compimento un’opera indispensabile non solo per rendere più competitiva la nostra provincia, ma anche per assicurarle quel grado di sicurezza stradale che da troppo tempo rincorre”.
Il Cuneese, con i suoi 3.500 km di strade provinciali, infatti, soffre ormai da decenni una gravissima carenza infrastrutturale, in particolare stradale. Un deficit che ha avuto gravissime ripercussioni anche sulla sicurezza stradale. I numeri, purtroppo, descrivono una provincia Granda a elevato tasso di incidentalità e mortalità: dal 2010 al 2015 in provincia di Cuneo si sono verificati 8.098 incidenti stradali con lesioni (per una media di 1.350 all’anno). Nello stesso periodo si sono contati 315 decessi (media di 52,5 all’anno) e 12.323 feriti (media di 2.053 all’anno).
Olivero conclude: «Si tratta di cifre drammatiche. In particolare, nel 2015, si è verificato un incidente mortale a settimana. Molti di questi incidenti avvengono soprattutto su strade urbane, seguono le strade provinciali e, quindi, quelle statali».