GUARENE Non poteva che iniziare con il canto tradizionale della questua delle uova l’incontro, tenutosi martedì 14 marzo a Vaccheria, per presentare l’edizione 2017 di Cantè j’euv, che si svolgerà nella frazione guarenese sabato 8 aprile.
I preparativi fervono tra le 32 associazioni che parteciperanno alla festa e l’Amministrazione comunale guarenese, che ha ereditato il testimone della manifestazione itinerante da Monteu Roero, dove, l’anno scorso, si è tenuta un’edizione da record, con oltre 22mila presenze.
La tradizione secolare della questua delle uova era stata rispolverata dal gruppo spontaneo di Magliano, in seguito agli studi antropologici di Antonio Adriano e riproposta «come un gioco, nel 2000, in frazione Castelrotto», ha raccontato il sindaco Franco Artusio che, poi, orgogliosamente, ha aggiunto: «Dopo quella prima (ri)edizione, Guarene ha ospitato Cantè j’euv anche nel capoluogo e ora anche a Vaccheria».
Il presidente delle Pro loco per il Roero, Beppe Vezza e il suo vice Luca Bruno si sono soffermati sul nucleo centrale della manifestazione: la solidarietà.
«Abbiamo scelto di donare i proventi alle popolazioni colpite dal sisma nel Centro Italia», hanno rivelato Vezza e Bruno, ammonendo poi: «Chiederemo che vengano rispettate le tradizioni: dall’uso di strumenti antichi a quello dei bicchieri di vetro per servire il vino».
In crescita la sensibilità ecologica della manifestazione, fa notare Beppe Vezza, annunciando: «Ogni associazione dovrà differenziare i rifiuti e buttare l’olio esausto nei bidoni appositi. Quest’anno abbiamo deciso di prestare più attenzione all’ambiente, firmando un accordo per lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti prodotti durante la serata».
Nulla sarà lasciato al caso, a partire dalla viabilità. «La piazza centrale di Vaccheria sarà chiusa fin dal mattino per allestire gli stand», spiega Beppe Vezza, che aggiunge: «Dal pomeriggio, invece, sarà chiuso corso Asti dall’emporio Stock e fallimenti fino alla rotonda di strada Sotteri. Saranno chiuse al traffico anche le traverse, come via Cavour, via Mulino vecchio e via Ortolani».
Quest’anno, però, niente navette. Beppe Vezza ne spiega il motivo: «Nelle vicinanze sono a disposizione ampi parcheggi, da cui si può raggiungere la festa senza problemi. Ma allestiremo un servizio di trasporto dedicato agli anziani e alle persone che faticano a camminare, per dare a tutti la possibilità di divertirsi, cantare e sostenere la popolazione di Arquata del Tronto, così duramente colpita dal terremoto».
Alessia M. Alloesio