La Commissione parlamentare d’inchiesta farà un sopralluogo al sito Acna

La Commissione parlamentare d'inchiesta farà un sopralluogo al sito Acna

VALLE BORMIDA Le prossime settimane vedranno nuovamente il caso Acna-Valle Bormida al centro dell’attenzione, con due importanti appuntamenti a Cengio. Mercoledì 19, è previsto un incontro tra Syndial (società proprietaria del sito) Regioni Piemonte e Liguria, Provincia di Savona e sindaci della Valle Bormida nel quale sarà fatto il punto sui lavori di bonifica. Giovedì 27, invece, ci sarà un sopralluogo all’Acna da parte della Commissione bicamerale di inchiesta sui rifiuti, che nel settembre scorso aveva ricevuto una delegazione di sindaci a Roma per un’audizione. L’annuncio arriva dal parlamentare albese Mariano Rabino, che, assieme al collega Mino Taricco, ha sollecitato l’incontro dopo la riunione del 10 marzo a Saliceto.

La Commissione parlamentare d'inchiesta farà un sopralluogo al sito Acna 1
L’ingresso dello stabilimento ex Acna di Cengio.

La scorsa settimana, nel Question time della Camera, il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ha completato la risposta all’interrogazione su vari aspetti della vicenda Acna presentata nelle scorse settimane da Mariano Rabino. L’esponente del Governo ha ribadito i concetti espressi la volta precedente: valutazione di impatto ambientale entro il 2018, interventi avviati da Syndial per il ripristino dei danni causati dall’alluvione e attivazione di un tavolo tecnico per il risarcimento ambientale.

La risposta non ha soddisfatto Rabino, che ha replicato: «Nonostante le rassicurazioni di Syndial si riscontrano molti inquinanti tipici dell’Acna all’esterno del sito, con valori enormemente superiori ai limiti di legge. Quindi la bonifica è ben lontana dall’essere finita».

Prosegue il deputato albese: «Non è ammissibile la gestione unilaterale di un sito di confine, le cui conseguenze ricadono al 100% sul Piemonte, che però è tagliato fuori. Ritengo che la situazione imponga la necessità di un controllo congiunto. I Comuni piemontesi reclamano la condivisione di soluzioni finalmente definitive dopo 15 anni».

Corrado Olocco

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