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Gli artigiani scommettono su nuovi ordini e fiducia verso il futuro

TORINO Gli artigiani scommettono sul futuro. Questo, in una sola frase, è quanto si evince dalla terza indagine trimestrale congiunturale del 2017 di Confartigianato imprese Piemonte, che conferma l’ottimismo che aveva contraddistinto le due precedenti rilevazioni di quest’anno.

In merito alle previsioni di produzione totale si riconferma la positività del saldo che sale dal 9,25% al 10,76%. Analogamente il saldo positivo dei nuovi ordini si consolida fortemente balzando dal 3,80% al 12,82%.

Anche il carnet ordini superiore ai tre mesi è in crescita salendo dal 4,33% al 7,80% a conferma di una maggiore fiducia verso le prospettive di una programmazione di più lungo termine nell’ambito delle strategie aziendali. Indicazioni incoraggianti anche per quanto riguarda i nuovi ordini per esportazioni il cui saldo si porta in terreno positivo salendo dal -0,52% allo 0,95%.

Le previsioni di regolarità degli incassi salgono dal 63,80% all’81,20%; le previsioni di ritardi scendono dal 26,80% all’11,45%. Le ditte intenzionate ad effettuare investimenti per ampliamenti salgono dall’1,40% al 3,80%. Coloro che prevedono di investire per sostituzioni scendono dal 19,50% al 15,70%. Le imprese che non prevedono investimenti scendono dal 54,85% al 48,36%.

Sul fronte dell’occupazione si riconferma la positività del saldo che sale dal 6,08% al 6,20% ma nessuno tra gli intervistati intende assumere apprendisti. Si riconferma la necessità di una modifica sostanziale dell’istituto dell’apprendistato al fine di renderlo utile alle reali esigenze produttive ed organizzative delle piccole imprese e di dare ai giovani un’opportunità di vero sbocco occupazionale.

Gli artigiani scommettono su nuovi ordini e fiducia verso il futuro

«Le imprese artigiane – osserva Giorgio Felici, presidente di Confartigianato imprese Piemonte – dimostrano di credere che questi primi segnali di ripresa dell’economia potranno consolidarsi a breve. Non ci si può pero nascondere che il cammino per tornare ai valori produttivi e occupazionali precedenti alla crisi non sarà facile, anche perché sono intervenuti, in questi anni, mutamenti strutturali che hanno modificato profondamente il contesto dell’economia. La capacità di adattamento delle piccole imprese ha consentito loro di reggere i momenti peggiori di questa lunga e drammatica crisi e può costituire il punto di svolta che consentirà di vincere questa sfida».

«La ripresa potrebbe agganciarsi concretamente –conclude Felici– a condizione che, da un lato, le piccole imprese siano facilitate nell’accesso al credito, dall’altro le piccole imprese possano partecipare, anche in forma aggregata, ai lavori per la realizzazione delle infrastrutture piemontesi, quali ad esempio l’Asti-Cuneo, il tunnel del Tenda, il terzo valico, il retroporto di Genova, il polo logistico intermodale Cim di Novara, i collegamenti aereoportuali, la Città della salute, il potenziamento delle linee metropolitane e la Tav. Inoltre, per cogliere tali opportunità, servono anche infrastrutture tecnologiche adeguate per incrementare la digitalizzazione delle nostre imprese, aumentandone la competitività».

 

La terza indagine trimestrale 2017 è stata realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte mediante una serie di domande a cui ha risposto telefonicamente un campione di oltre 2.500 imprese, appartenenti ai comparti di produzione e servizi maggiormente significativi delle attività artigiane del Piemonte.

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