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Ciclo idrico: in alta Langa sarà più facile usare i fondi

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ALTA LANGA Ogni anno i cittadini della provincia di Cuneo versano ai gestori del servizio idrico integrato (acqua potabile più depurazione), attraverso il pagamento della bolletta, l’8 per cento del gettito tariffario. L’importo, attorno ai 4 milioni e 300mila euro, viene poi gestito dall’ente di governo dell’Autorità d’ambito territoriale ottimale cuneese (Egato 4, competente sull’intero territorio della Granda), che lo destina alle unioni montane per realizzare lavori di difesa e di tutela dell’assetto idrogeologico. All’unione montana Alta Langa, ogni anno, arrivano circa 700mila euro.

Il meccanismo, però, aveva bisogno di una revisione. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’ambiente, Alberto Valmaggia, ha approvato una delibera che ha introdotto una nuova disciplina per l’utilizzo dei fondi con l’obiettivo di attuare interventi relativi alla tutela delle risorse idriche e alle attività di sistemazione idrogeologica delle aree montane. I punti più importanti del provvedimento, richiesto dai sindaci e sostenuto dall’Uncem, sono stati spiegati nei giorni scorsi da Valmaggia ai rappresentanti delle 14 unioni montane cuneesi.

Ciclo idrico: in alta Langa sarà più facile usare i fondi
In piedi: l’assessore regionale Alberto Valmaggia; seduto: il presidente dell’Unione montana alta Langa Roberto Bodrito.

Le principali novità riguardano l’indicazione dell’elenco attuale degli interventi previsti, una più chiara individuazione delle tipologie dei lavori finanziabili con i fondi Egato e una più stringente determinazione della tempistica di realizzazione delle opere, combinata alla semplificazione delle procedure di approvazione dei progetti e agli iter di rendicontazione degli stessi.

Attraverso questo percorso si possono anche sbloccare diversi milioni di euro di fondi relativi agli anni passati. «La materia era regolamentata dalle linee-guida approvate nel 2010. Però, dopo un confronto con gli enti locali, era emersa la necessità di rivedere quelle procedure. A inizio 2017 abbiamo effettuato alcuni incontri durante i quali le richieste erano state quelle di una maggiore semplificazione, dello snellimento programmatorio degli interventi e di maggiore chiarezza sull’utilizzo dei fondi», spiega Valmaggia.

«È un provvedimento utile e importante. In precedenza la procedura prevedeva parecchi passaggi, mentre ora sarà più semplice da parte dell’unione gestire questi fondi», commenta il presidente dell’ente montano dell’alta Langa Roberto Bodrito.

c.o.

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