Bra potrebbe accogliere fino a 35 richiedenti asilo e rifugiati

La città potrebbe accogliere fino a 35 richiedenti asilo e rifugiati

BRA Al momento sono 17 i profughi che vivono all’ombra della Zizzola. Ma potrebbero arrivare a 35. Il Comune di Bra ha infatti deliberato di aderire al progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che è stato creato dal Ministero dell’interno, il quale ha anche messo dei fondi a disposizione a cui accedono gli enti locali che prestano servizi finalizzati all’accoglienza.
Spiega Gianni Fogliato, assessore comunale alle politiche sociali: «L’Amministrazione deve rispettare, come tutte quelle italiane, l’obbligo di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo nella misura di tre ogni mille abitanti. Ringraziamo di cuore il Comune di Cuneo, che ha assunto l’onere di essere capofila di questo progetto promosso dal Ministero, che presenta – rispetto ai Cas (Centri accoglienza straordinari, voluti dalla Prefettura, ndr) – elementi di maggior controllo e possibilità di intervento da parte dell’ente locale, proprio in un’ottica di maggior integrazione sociale delle persone richiedenti asilo e con un minor impatto sui territori».

Periodo 2018-2020

E poi aggiunge: «La delibera della Giunta, che ha validità per il periodo 2018-2020, ci impegna ad aderire allo Sprar che ha Cuneo come capofila delle “sette sorelle”, coinvolte nella misura massima di 2,5 migranti ogni mille abitanti. Se il progetto sarà approvato e finanziato, provvederemo ad attivare 35 posti di accoglienza sul nostro territorio. Che non significa però incrementare di queste unità i profughi o i richiedenti asilo: infatti, molti dei 17 extracomunitari attualmente inseriti nel progetto Cas potranno essere “convertiti” in questa nuova linea di accoglienza, gestita non più dalla Prefettura, bensì dal Ministero».
Oggi i profughi accolti in città sono tutti affidati alle cooperative sociali Alice e Orso. Il gruppo vive in diversi alloggi, che sono stati affittati da privati. Spesso i migranti si rendono disponibili per collaborare con l’Amministrazione, mentre studiano la lingua, strumento indispensabile per poter vivere da integrati nel nostro Paese.
Valter Manzone

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