La storia bicentenaria dei Camaldolesi, eremiti di Piemonte

La storia bicentenaria dei Camaldolesi, eremiti di Piemonte

CHERASCO CULTURA Sarà presentato sabato 7 ottobre, alle 15.30, nel salone consiliare del palazzo comunale di Cherasco, il volume, edito dall’associazione Cherasco cultura, dedicato a Gli eremiti camaldolesi di Piemonte 1601-1801. L’opera, a cura di Gianfranco Armando, Laura Facchin e Diego Lanzardo, narra le vicende della congregazione camaldolese di Piemonte, sorta agli inizi del XVII secolo per opera di Alessandro Ceva, monaco d’origine piemontese e confessore del duca di Savoia Carlo Emanuele I, che, in ringraziamento per la cessazione della peste del 1599, volle edificare nel 1602 l’eremo dedicato al Salvatore in una splendida posizione sulle colline di Torino.

Altri eremi sorsero nel corso del Seicento nei territori ducali al di qua delle Alpi: Belmonte presso Busca nel 1614, Santa Maria in Selvamaggiore a Cherasco nel 1618 (rifondato nel 1675) e Lanzo Torinese nel 1661. Attivi fino alla Rivoluzione francese, furono soppressi, tranne quello di Lanzo, nel 1801.

I tredici contributi pubblicati, frutto d’inedite ricerche d’archivio, approfondiscono le vicende storiche, dal punto di vista politico, religioso e artistico, di questa importante congregazione monastica del Piemonte d’ancien régime, fortemente legata a Casa Savoia. In particolare i saggi di don Massimo Scotto e di Diego Lanzardo tracciano le complesse vicende dell’eremo di Cherasco.

Per informazioni si può scrivere all’indirizzo e-mail cherasco.cultura@comune.cherasco.cn.it.

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