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Reddito di inclusione: famiglie più povere avranno 485 euro al mese

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SUSSIDIO Dal 1° dicembre si può presentare domanda per il Rei (Reddito di inclusione sociale), non solo un aiuto economico, ma soprattutto un programma d’inserimento sociale e lavorativo. «È riconosciuto ai nuclei familiari con un Isee non superiore a 6mila euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro», spiega Tommaso Lo Russo del Comitato difesa dei consumatori di Alba e Bosia. «Gli stranieri devono avere il permesso di soggiorno lungo e la residenza continuativa in Italia da almeno due anni. Inizialmente l’assegnazione partirà dalle famiglie che hanno almeno un minore, un disabile, un over 55 disoccupato. Le famiglie con una donna in gravidanza potranno chiedere il Rei quattro mesi prima della data presunta del parto». Il sussidio arriva al massimo a 187,5 euro per una persona sola, mentre il tetto complessivo è di 485 euro per un nucleo di 5 o più persone e può durare al massimo 18 mesi. «Dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere di nuovo devono trascorrere almeno 6 mesi», continua Lo Russo. L’importo sarà versato mensilmente e per 12 mesi all’anno su una carta di pagamento elettronica. «La novità è che metà dell’importo potrà essere prelevato in contanti. Prima, con sussidi analoghi, non era mai stato possibile prelevare direttamente il denaro».
La presentazione della domanda va inoltrata ai Comuni i quali invieranno le informazioni all’Inps. Il Rei sarò basato su un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa per far superare la condizione di povertà. Se la famiglia non dovesse rispondere alle convocazioni inerenti al progetto, il sussidio verrà decurtato o addirittura sospeso.

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