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Roero, una denominazione in salute

Roero, una denominazione in salute

ENOLOGIA La Doc per il Roero vino rosso è arrivata nel 1985. Quattro anni dopo è toccato al Roero Arneis. Il percorso fin qui realizzato è stato lungo, in generale costellato da momenti positivi e fenomeni di crescita. Nel 2004 c’è stato il passaggio alla Docg. Da quel momento sono intercorse alcune modificazioni del Disciplinare, l’ultima delle quali (2017) ha introdotto due importanti novità: la possibilità di utilizzare nella designazione dei due vini i cosiddetti cru (Indicazioni geografiche aggiuntive) e l’introduzione del Roero Arneis riserva.

Le Indicazioni geografiche aggiuntive in tutto sono 153, 18 comunali e 135 di dimensione inferiore. Potranno comparire sulle etichette dei due vini dal primo agosto 2018: la tipologia Roero Arneis riserva è un importante completamento della proposta di vini bianchi di tale denominazione. In tal caso, viene amplificato il periodo di maturazione del vino, dai 4 mesi della tipologia base ai 16, sempre calcolati dal primo novembre dopo la raccolta delle uve. In sostanza, i primi Roero Arneis riserva arriveranno nel mercato ad aprile del 2019. Una scommessa più impegnativa è invece la possibilità, prevista dal nuovo Disciplinare, di svincolare il termine Roero da quello del vitigno (Arneis) anche sul vino bianco. Certamente sarà un passo graduale, che avrà bisogno di più tempo. D’altronde, il termine Arneis ha un appeal così forte sul mercato che è difficile che nel breve periodo tutti se la sentano di abbandonarlo.

Un andamento in crescita. Anche i parametri produttivi segnalano valori positivi, soprattutto per il Roero Arneis. Il Roero vino rosso mantiene una condizione di sostanziale stabilità. La gestione del potenziale produttivo attuata da 7-8 anni ha consentito, unitamente alla gestione delle produzioni annuali, di tenere in equilibrio il binomio domanda-offerta. Poi, l’annata 2017 (meno fertile già di suo) ha sollecitato la leva del valore più che quella della quantità. Così per il 2018 il consorzio ha di nuovo messo a disposizione dei produttori 25 ettari di nuovi impianti, che saranno ripartiti tra i vari interessati con la soglia massima di 1 ettaro ad azienda. Attualmente, il potenziale produttivo è di 865 ettari per il Roero Arneis e di 200 ettari per il Roero. Per quanto concerne le produzioni, non abbiamo ancora i valori della vendemmia 2017, ma possiamo fare riferimento a circa 6 milioni di pezzi per il Roero Arneis e a 400mila per il Roero.

Le attività promozionali. Nelle prossime settimane, il Consorzio del Roero darà il via a un intenso programma promozionale, del quale parleremo man mano che si avvicineranno i vari eventi. Iniziamo ad anticipare qualche nota sulla terza edizione del Roero days, in programma nel week-end dell’8 e 9 aprile. Dopo le prime due esperienze a Torino e Milano, farà tappa nell’Albese, precisamente al castello di Guarene. Sarà di nuovo un evento strategico, che metterà in contatto più di 70 produttori (erano 40 nella prima edizione) con diversi interlocutori: consumatori finali, enotecari, sommelier, ristoratori, giornalisti, anche di provenienza estera.

Il format rimarrà quello delle prime edizioni, con alcuni completamenti che vedremo in corso d’opera: nel concreto, si tratterà di un grande banco di assaggio, gestito direttamente, postazione per postazione, dai produttori, che potranno rapportarsi con le varie categorie dei loro interlocutori.

Ci saranno poi convegni, presentazioni, iniziative turistiche e il coinvolgimento di una sessantina di ristoranti, che nella settimana precedente serviranno al calice tre Roero Arneis e tre Roero. Collateralmente, a Montà, si svolgerà la Fiera del libro del Roero, dedicata alle pubblicazioni che, sotto vari aspetti, hanno trattato e trattano i temi di questo territorio.

Giancarlo Montaldo

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