Sabato il flash mob ambientale delle comunità Laudato si’, ecco le foto

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Carlin Petrini sabato 21 aprile ha partecipato all'iniziativa di raccolta rifiuti promossa dalle comunità Laudato si' di Alba e Bra

AMBIENTE Una sorta di flash mob, guerriglia pacifica contro un mostro minaccioso per tutti i consorzi e forme umane: l’inquinamento ambientale. Sabato 21 aprile era lo Slow Food day e molti volontari appartenenti al ramo albese e braidese dell’associazione si sono radunati dopo il ponte di Pollenzo per raccogliere i rifiuti accumulati sul lato della strada provinciale, come si può vedere dalla fotogallery sotto.

Una marcia dal valore simbolico per risvegliare le coscienze

A comporre le squadre di volontari erano le prime comunità albese “Laudato si’”, gruppi ispirati all’omonima enciclica del 2015 di Papa Francesco e ideati da Carlin Petrini con l’obiettivo di organizzare i cittadini nella promozione di pratiche ecologiche. Ha spiegato il fiduciario della Condotta Slow Food albese Fulvio Prandi: «Il gruppo Laudato si’ deve essere formato da almeno 5 persone e costituirsi in modo spontaneo. Farà parte di quello che chiameremo Centro studi permanente sull’ambiente. Appena fondata la prima comunità albese, ne sono nate spontaneamente altre tre o quattro, cosa che ci riempie di soddisfazione. Non abbiamo stabilito limiti o requisiti minimi riguardo alle azioni di tutela ambientale che i gruppi dovranno realizzare: tutto si gioca su un piano di autogestione e spontaneità, anche se non escludiamo che in futuro l’organizzazione dei nuclei possa evolvere e trasformarsi».

La condotta Slow Food punta sulla collaborazione

In questo clima di fervore e militanza si è riunito, il 19 aprile, il congresso della condotta Slow Food Alba, Langhe e Roero. Una congrega convocata per stabilire i punti di urgenza, per allestire una battaglia collettiva e non rimandabile: quella per l’ambiente.  Ha spiegato Prandi: «Non abbiamo ancora individuato il leader che per i prossimi 4 anni guiderà la Condotta albese. In assemblea abbiamo però parlato dell’assoluta urgenza di combattere gli individualismi e gli egocentrismi. Sovente siamo impegnati a paragonarci agli altri, competere col vicino dimostrando quanto siamo migliori senza capire che l’unica vera forza sta nel superamento di questi cortili o steccati. Dobbiamo adottare una logica di “inclusione”, ovvero di allacciamento relazionale con il vicino. Ad esempio con chi non ha la tessera Slow Food ma ogni giorno si batte per salvaguardare il futuro del pianeta».

Matteo Viberti

 

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