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In Calabria evasione fiscale record oltre il 24%, in Piemonte 14%

A breve il nuovo appalto per la riscossione dei tributi

ROMA Poco meno di 132 miliardi di euro. E’ quanto ha incassato l’erario, negli ultimi 45 anni,  tra scudi, concordati, sanatorie, condoni. Un dato calcolato dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, «Considerandi i gettiti delle singole misure attualizzate al 2017,  – evidenzia in una nota – l’operazione più  “vantaggiosa” per le casse dello Stato è stata la sanatoria fiscale introdotta nel 2003 che ha permesso al fisco di riscuotere 34,1 miliardi di euro».

Ma altrettanto significativo è stato l’intervento   fiscale-valutario che nel 1973 ha aperto in Italia  la lunga stagione dei condoni, questa misura, avviata prima della riforma fiscale che ha introdotto l’Irpef, ha consentito di incassare  31,6 miliardi di euro.

Sempre scorrendo i dati elaborati dalla Cgia risulta che  anche le sanatorie applicate negli anni ’80 sono state particolarmente “generose”: tra il condono fiscale e quello edilizio intercorsi tra il 1982 e il  1988, lo Stato ha beneficiato di 18,4 miliardi di euro.

La voluntary disclosure (l’emersione dei capitali portati illegalmente all’estero) è stata inserita dall’Istat tra l’elenco dei principali condoni introdotti dal legislatore italiano. In questi ultimi anni (2015-2017) questa misura  ha consentito un gettito di 5,2 miliardi di euro.

“Per semplificare i rapporti con il fisco e ridurre le possibilità di evasione– dichiara il Segretario della CGIA Renato Mason – occorre abbassare le tasse e ridurre il numero di adempimenti fiscali che, invece, rischiano di aumentare ancora. Non dobbiamo dimenticare che i più penalizzati da questa situazione sono le piccole e micro aziende che, a differenza delle realtà più grandi, non dispongono di una struttura amministrativa in grado di farsi carico autonomamente di tutte queste incombenze.”

La Cgia sottolinea che con la rottamazione delle cartelle esattoriali l’anno scorso il fisco ha incassato 3,9 miliardi di euro. Una misura una tantum che è servita a ridare un po’ di ossigeno alle casse pubbliche e a “ingrossare” i risultati della lotta all’evasione che, nonostante i successi degli ultimi anni, rimangono ancora inferiori alle attese, visto che l’evasione fiscale ammonta, secondo le stime del ministero dell’Economia, a 110 miliardi di euro all’anno.

Per ogni 100 euro di gettito incassato, a causa dell’infedeltà fiscale degli italiani, a livello nazionale l’erario perde 16,3 euro. Le differenze territoriali sono evidenti: se in Calabria l’evasione è al 24,7 per cento, nella Provincia autonoma di Bolzano si attesta al 12,4 per cento; il livello più contenuto d’Italia. ll Piemonte  è al 14,4% e la Valle d’Aosta al 15,8%.

Chiara Genisio

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