Il servo con Tony Laudadio apre la stagione di prosa a Bra

Con D(i)ritti in porta sport e diritti umani in scena al Politeama
Il teatro Politeama Boglione di Bra

L’INTERVISTA Tony Laudadio è attore di teatro e cinema, autore di testi teatrali, scrittore di romanzi e racconti, cantante e musicista, cantautore. Martedì 27 novembre alle 21, in arrivo dal Piccolo di Milano, inaugurerà la stagione di prosa del teatro Politeama Boglione nel ruolo di attore principale nello spettacolo Il servo, tratto da un romanzo breve di Robin Maugham. Quando nel 1948 fu dato alle stampe e distribuito, il libro fu considerato «un piccolo capolavoro di abiezione». La trama è basata sul rapporto tra un ricco avvocato di Londra e il suo cameriere, e sulla lenta ma progressiva inversione dei due ruoli.

Tony, il romanzo di Maugham ha una trama sottile, profonda, per certi versi oscura. Quali sono le sue sensazioni sull’opera?
«Uno dei temi principali è quello della clandestinità dei desideri e di alcuni vissuti, che nella vita ci troviamo inconsapevolmente a rimuovere e collocare nell’inconscio. Questo mondo profondo, con i suoi desideri e manifestazioni, ricorre nella trama e penso ne rappresenti la spina dorsale, costituendo i mattoni fondamentali della relazione tra il servo e il padrone – i due protagonisti della vicenda. In questo troviamo un collegamento alla modernità e al presente, un fattore anche politico».

Cosa intende?
«Viviamo in un’epoca in cui sovente siamo costretti a rimuovere certe pulsioni, che poi si manifestano in forme impreviste e talvolta perverse. Inoltre il libro parla del rapporto di potere squilibrato tra servo e padrone. Sebbene a livello sociale questa lontananza sia stata superata – perlomeno nella forma radicale che interessava l’epoca di scrittura del romanzo – questa iniquità non è sparita dal mondo odierno».

A proposito di trama, lei è anche scrittore. Ad aprile è uscito il suo ultimo romanzo, Preludio a un bacio (edizioni N/n). Come coniuga nella sua quotidianità teatro e scrittura?
«Per me si tratta di due forme differenti della medesima fiamma creativa. Sento la spinta a narrare alcuni personaggi e vicende, talvolta esprimo questi movimenti sotto forma di sceneggiatura teatrale, talvolta sotto sembianza di prosa narrativa. Ovviamente l’unico mestiere che vorrei fare per vivere, il musicista, è quello che porto avanti in modo non professionale. Ma si sa, l’uomo desidera sempre ciò che non ha. Scherzi a parte, ritengo scrittura e teatro profondamente intrecciati e non riuscirei a stabilire una preferenza a riguardo».

La data successiva del teatro braidese è il 4 dicembre con il Don Chisciotte interpretato da Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi. I biglietti (posto unico) sono in vendita a venti euro ogni venerdì dalle 15 alle 19 al botteghino di piazza Carlo Alberto. Per informazioni: telefono 0172-43.01.85.

Matteo Viberti

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