Arrestati gli autori di una serie di furti in abitazione a Mondovì

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MONDOVÌ Il 10 gennaio, dopo un’articolata attività investigativa, i carabinieri di Mondovì hanno arrestato una donna di 54 anni e un uomo di 38, entrambe di etnia sinti e abitanti a Nichelino, responsabili di una serie di furti in abitazione ai danni di persone anziane e il Gip del Tribunale di Cuneo, su richiesta della Procura, ha emesso a carico dei due un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

I fatti contestati con certezza a Mondovì sono al momento cinque, tutti avvenuti dal 13 luglio al 30 agosto 2018. I Carabinieri sono convinti che vi siano altri eventi non ancora emersi e rivolgono un appello affinché le vittime li denuncino.

Solitamente l’uomo attendeva a bordo di una Fiat Stilo grigio chiaro, mentre la donna individuava e seguiva persone anziane sino a casa, dove le avvicinava con una scusa. A volte si presentava come un’amica o collega di lavoro del figlio o della figlia, di cui mostrava di conoscere il nome, a volte come una dottoressa che le aveva avute in cura quando erano state male. Per convincere le vittime a farle entrare in casa, chiedeva loro di poter vedere il pavimento in marmo,  inventandosi di dover ristrutturare casa, oppure chiedeva la cortesia di poter lasciare in custodia i propri gioielli, sempre con la scusa dei lavori, facendosi mostrare il luogo in cui le vittime tenevano i beni di valore, fingendosi a volte al telefono con i rispettivi figli per carpirne ulteriormente la fiducia. Muovendosi con disinvoltura all’interno delle abitazioni, riusciva a trovare i preziosi e il denaro custoditi nei cassetti e si allontanava con una scusa.

In due casi le vittime si sono insospettite, facendo allontanare la donna prima che potesse impossessarsi dei valori. Per tre volte, invece, è riuscita a impossessarsi di numerosi gioielli e ingenti somme di denaro.

I carabinieri del Comando provinciale di Cuneo hanno da tempo avviato una specifica attività informativa finalizzata a mettere in guardia le persone più indifese da tali criminali, che approfittano proprio della solitudine e dell’età delle vittime, facendo leva sulla loro buona fede e sugli affetti più cari.

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