Camuffato il muro di cemento grazie ai Frammenti di Berruti

Monticello: l’arte rende più bello il muro di cemento

MONTICELLO Il sindaco Silvio Artusio Comba non nasconde la soddisfazione, affermando che la soluzione adottata per mitigare l’antiestetica parete davanti all’ingresso del Municipio, resa possibile grazie ai fondi stanziati dal bando Distruzione della fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, «ha coperto di bellezza un muro, che rende il paese più accogliente e porta, con la leggerezza dell’arte, un messaggio di grande valore». Sarà un’installazione monumentale dell’artista Valerio Berruti a rivalutare il sito, donando un aspetto e un’anima nuovi al paese. Per saperne di più abbiamo intervistato Berruti.

Camuffato il muro di cemento grazie ai Frammenti di Berruti

Qual è il titolo dell’opera? Com’è arrivato a concepirla? E in che modo l’ha adattata a un luogo così insolito?
«Il titolo è Frammenti. L’opera è costituita da circa cento bassorilievi in cemento armato e smalto, alti 2 metri. Il nome nasce dal fatto che i soggetti sono tutti bambini divisi in pezzi che, come in una specie di puzzle, si compongono per formare figure tutte diverse e tutte uguali al tempo stesso, perché nate da una matrice comune. In questo modo tutti si possono identificare in questi bambini che guardano senza ansia o paura al futuro. Mi sono sentito molto ispirato dal Piccolo festival della felicità che ogni estate porta a Monticello incontri legati al tema della bellezza e a quelle piccole cose che, se guardate e vissute nel giusto modo, possono renderci la vita più bella».

Come ha reagito quando le è stato sottoposto questo progetto di camuffamento del muraglione? Cosa ne pensa dell’arte come forma di decoro urbano?

«Ne sono stato entusiasta: c’era un grande – e in effetti molto brutto – muro di cemento armato nel cuore di uno dei nostri bellissimi paesi. Il bando Distruzione ha permesso di trasformarlo, di fargli vivere una nuova dimensione attraverso l’arte. Perché, se effettivamente qualche volta è impossibile distruggere, possiamo trasformare, valorizzare e cambiare punto di vista. L’arte ha un potere straordinario e in questo caso diventa “d’istruzione”, cioè suggerisce una nuova cura del bene pubblico, che parte dalle istituzioni, ma arriva al cuore delle persone».

Quale vorrebbe che fosse il ruolo dell’opera per il paese, per i suoi abitanti e per tutti coloro che verranno ad ammirarla?
«Mi piacerebbe che i cento bambini che adesso “abitano” nel centro di Monticello diventassero parte della cittadinanza, che fossero accolti e coccolati. Se si guarda il nuovo muro si vede che i personaggi non lo ricoprono per intero perché condividono quello spazio con l’edera, che occupava già la parete. Se gli abitanti di Monticello avranno cura di potare l’edera le formelle saranno sempre visibili, altrimenti verranno ricoperte. In qualche modo il mio lavoro è un segnale d’allarme per un atteggiamento oggi troppo diffuso, per cui ciò che è pubblico viene bistrattato».

L’inaugurazione dell’opera sarà venerdì 5 aprile, alle 19. Per l’occasione interverranno il presidente della fondazione Crc Giandomenico Genta, il sindaco Silvio Artusio Comba e Valerio Berruti, con un intervento musicale di Filippo Bessone e Luca Occelli e uno spettacolo di giochi di luci e immagini virtuali a cura di Andrea Bisconti.

Federico Tubiello

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