CICLISMO E’ un Diego Rosa in buona forma quello che si appresta ad affrontare il trittico delle classiche d’autunno: la Milano-Torino di mercoledì 9, il Gran Piemonte di giovedì 10 e il Giro di Lombardia di sabato 12. Sabato scorso, al Giro dell’Emilia vinto da Roglic, il cornelianese del Team Ineos si è messo in evidenza sulle rampe della collina di San Luca confermando l’ottima condizione dimostrata col secondo posto al Memorial Pantani e ha chiuso al sedicesimo posto. Domenica, il roerino ha rifinito la preparazione ancora sulle strade emiliane, disputando il Gran premio Bruno Beghelli e classificandosi quarantacinquesimo a 7 secondi dal vincitore Colbrelli.
Le corse di questa settimana sono sicuramente tra le più amate da Rosa e dai tifosi del suo Fan club, che si sono già organizzati per seguirlo lungo il tracciato. Domani, mercoledì, Diego parteciperà alla Milano-Torino. Nel 2015, davanti alla basilica di Superga, il roerino ottenne la prima vittoria da professionista con uno spettacolare attacco sulla rampa conclusiva. Quest’anno, l’arrivo è nello stesso punto e, se non ci saranno ordini di scuderia diversi per appoggiare Bernal, il cornelianese potrebbe riprovarci. La corsa vedrà al via, tra gli altri, il neocampione del mondo Pedersen, il dominatore delle classiche primaverili Alaphilippe, i veterani Gilbert e Valverde e il campione di Francia Barguil, futuro compagno di squadra di Diego alla Arkea Samsic.
Giovedì sarà la volta del Gran Piemonte, con partenza da Agliè e arrivo al santuario di Oropa. Un po’ meno… nobile la lista dei partenti, nella quale però non mancano i nomi importanti, a partire dal vincitore del Giro d’Italia Carapaz.
Sabato, infine, toccherà al Giro di Lombardia, durissima classica di fine stagione da Bergamo a Como, nella quale Rosa vanta un secondo posto nel 2016 che forse brucia ancora. In questo caso la start-list è di altissimo livello, con Nibali, Roglic, Fuglsang, Gilbert, Alaphilippe, Bettiol, Wellens, Chaves, Quintana (nel 2020 compagno di squadra di Rosa), Mollema, Zakarin e altri.
Corrado Olocco