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Govone: tutti uniti per valorizzare il castello

Urge consolidare il muro del castello sabaudo di Govone 1

GOVONE Da 31 anni i volontari del centro di promozione culturale Govone e il castello aprono al pubblico le magnifiche sale della residenza sabauda. Ogni fine settimana, con una turnazione che tiene conto della disponibilità e delle esigenze di ciascuno, ma anche delle numerose prenotazioni, questo affiatato gruppo di govonesi si dedica alle visite guidate per un numero crescente di turisti, italiani e stranieri.  L’iniziativa, promossa nel 1988 in modo sperimentale dall’allora assessore alla cultura Ornella Ponchione, si è consolidata negli anni e si è arricchita di altri contenuti, in virtù di nuovi studi e ricerche storico-artistiche.

Le attività vengono svolte in convenzione con l’Amministrazione comunale, mentre la gestione economica è affidata a un’altra associazione, Govone residenza sabauda, nata nel 2015 per coordinare le manifestazioni turistiche e culturali. «Si tratta di una scommessa vincente. Vicino a noi, grandi complessi monumentali come quello di Racconigi sono in abbandono. Anche il nostro è un castello annoverato tra le residenze sabaude, patrimonio dell’Unesco. Gli appartamenti del re e della regina sono splendide icone del tempo di Carlo Felice e le sale cinesi, recentemente restaurate, sono le terze al mondo per completezza dei temi rappresentati», afferma Ponchione.

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I volontari del sodalizio che dal 1988 gestisce le visite guidate al castello di Govone.

 

«L’intervento di restauro delle stanze cinesi è stato il punto di partenza di un progetto complessivo di riqualificazione di tutto il percorso visite che ha permesso, nell’ultimo anno, di rendere fruibile ai turisti la quasi totalità del piano nobile e tutto l’appartamento al piano terra, nell’ala ovest. La stanze cinesi sono il fiore all’occhiello del nostro castello, un unicum nel panorama piemontese, che ogni anno attira sempre più visitatori», afferma l’assessore Luca Malvicino.

Dal 1897 il castello è di proprietà comunale. «Noi govonesi sentiamo il privilegio di questa inestimabile eredità, da valorizzare e conservare anche attraverso restauri che vengono in parte finanziati con gli introiti delle visite. Per questo, mentre dedichiamo tempo, impegno e passione a condividerne la bellezza con chi arriva da lontano, continuiamo a mantenere vivo il senso di appartenenza alla nostra comunità», conclude Ponchione.

Francesca Gerbi

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