Muro di Berlino, i ricordi 30 anni dopo la caduta

ALBA Sulle note di Bach, eseguite dal violoncello del giovane Luca Panicciari, si è aperta, sabato 9 novembre, la serata di San Giuseppe, dedicata al trentennale della caduta del muro di Berlino. L’assessore Carlotta Boffa, moderatrice della serata, ha ricordato pagine, pensieri e protagonisti di quel 1989, a introduzione degli interventi di Roberto Cerrato, Renato Vai e del giornalista Paolo Scagliola. Più che una dettagliata cronistoria, appunti sparsi su un accadimento che fu epocale.

Muro di Berlino, i ricordi 30 anni dopo la caduta

Emotivo il racconto di Cerrato, che ha voluto ricordare la figura di Karol Wojtyla e l’incontro che ebbe con lui: «L’apporto del Papa e della Chiesa Cattolica fu fondamentale per cambiare le cose. Giovanni Paolo II, sin da giovane, riconosceva nei regimi comunisti una grave limitazione della libertà, certamente influenzato da quanto accadeva nella sua terra natale, la Polonia».

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Renato Vai ha, invece, dedicato la sua riflessione ai totalitarismi e alla necessità di una libera circolazione delle idee: «Dobbiamo prendere spunto dalla nostra storia cittadina. Alba durante il fascismo diede concrete prove di solidarietà ai perseguitati. Dobbiamo conservare questa natura di città aperta e accogliente nei confronti delle persone e della loro fantasia».

Muro di Berlino, i ricordi 30 anni dopo la caduta 1

Ha concluso la serata l’intervento di Scagliola che, con musica e video d’epoca, ha ripercorso la storia del muro, della sua caduta e il ruolo decisivo giocato dalla cultura giovanile. Dal concerto degli Stones a quello di Springsteen, passando per le canzoni di Lou Reed e Bowie, fino allo storico evento musicale proposto da Roger Waters, a pochi mesi dalla riunificazione.

Alessio Degiorgis

 

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