TORINO Mercoledì nel cuore di Torino, tinto di giallo da Coldiretti, l’agricoltura cuneese e piemontese ha lanciato un segnale forte e chiaro alla Regione: non c’è più tempo da perdere, serve un’altra velocità. E le prime risposte non sono tardate ad arrivare.
Migliaia di agricoltori piemontesi, oltre 4mila soltanto dalla Granda, hanno sfilato per le vie del centro tra piazza Vittorio Veneto, via Po e piazza Castello, in una manifestazione pacifica, ricca di contenuti e attese. La Regione ha colto appieno il valore e la portata dell’iniziativa, tanto che a gennaio farà partire un tavolo ad hoc con Coldiretti per concretizzare il piano di rilancio di cui ha bisogno il settore.
«Abbiamo portato all’attenzione della Regione le problematiche dell’agricoltura a 360 gradi, dalla trasparenza lungo la filiera della frutta alla fauna selvatica, dalle risorse per l’agricoltura di montagna alle politiche per i giovani imprenditori agricoli, dalla burocrazia asfissiante alla gestione delle acque», dichiara Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e delegato confederale di Coldiretti Cuneo, che oggi ha guidato la Giunta di Coldiretti Piemonte in Regione, dove ha ottenuto le prime incoraggianti risposte.
«Il Governatore Cirio – spiega Moncalvo – si è impegnato a seguire personalmente il dialogo con Bruxelles per poter recuperare e distribuire, anche nel 2020, risorse del Psr alle imprese agricole che presidiano le nostre montagne, a quelle che intraprendono azioni rispettose dell’ambiente e ai giovani che vorrebbero investire in agricoltura ma che oggi, troppo spesso, si vedono costretti a rinunciare perché esclusi dai finanziamenti».
«Sul fronte degli abbruciamenti, la Regione ha assicurato che cambieranno i termini oggi vigenti per le operazioni di pulizia del sottobosco e saranno previste finestre più ampie, alla luce dei sempre più evidenti cambiamenti climatici che stravolgono tempi e necessità» dice Moncalvo, che sul palco torinese ha affrontato un altro tema caldo, quello della direttiva nitrati: «Abbiamo presentato a Cirio le criticità legate all’ampliamento delle zone vulnerabili sul nostro territorio. È ora di rivoluzionare l’approccio perché non siano gli allevatori a pagare per l’inquinamento prodotto da altri».
«Quanto alla frutta – prosegue Moncalvo – ci è stata confermata la disponibilità ad attivare il tanto auspicato Osservatorio regionale su prezzi e dinamiche del mercato frutticolo, allo scopo di smascherare le pratiche sleali messe in atto lungo la filiera a danno dei produttori agricoli».
«Infine – conclude Moncalvo – la Regione condivide le nostre preoccupazioni sulla fauna selvatica e la necessità di un cambio di passo per il contenimento dei cinghiali. Cirio ha anche assicurato il massimo impegno a Roma per imprimere una forte accelerazione sul piano lupi».
La manifestazione è stata un punto di partenza, anzi di ripartenza, essenziale per dare fiducia e risposte concrete ad un comparto, quello agricolo ed agroalimentare, che vuol continuare a produrre eccellenza e a trainare l’intera economia provinciale e regionale.