Dio salva il mondo anche con l’aiuto dell’uomo

PENSIERO PER DOMENICA - IMMACOLATA CONCEZIONE - 8 DICEMBRE

L’Immacolata concezione di Maria, il suo essere stata preservata dal peccato, è una credenza antica, anche se oggi, spentesi le discussioni sul peccato originale che hanno animato secoli di dibattito teologico, sembra una festa d’altri tempi. Le letture della Messa, come ci suggerisce Paolo nella lettera ai Romani (15,4-9) ci aiutano a scoprirne il significato e l’attualità.

Dio salva il mondo anche con l’aiuto dell’uomo

Lo sfondo della celebrazione è il racconto proposto dalla Genesi (3,9-15). Generalmente ci si sofferma sulla profezia del verso 15: «Porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua: questa ti schiaccerà il capo e tu le insidierai il calcagno». In realtà il messaggio della Genesi è molto più serio e terribilmente attuale: il lungo elenco delle conseguenze del peccato – l’estraneità tra l’uomo e Dio, la condizione di inferiorità della donna, il dolore nelle sue varie forme, l’inimicizia tra l’uomo e la natura, la morte – esprime la percezione che tutti abbiamo: in questo mondo ci sono troppe cose che non vanno e che rendono difficile credere che esso sia stato creato da un Dio buono.

Il peccato ha rovinato il progetto di Dio: ecco la lettura della fede. I disastri che si susseguono dovrebbero ricordarcelo: l’uomo, anziché portare avanti il meraviglioso progetto creativo di Dio, fa di tutto per rovinarlo: con l’inimicizia fino alle guerre, con la prevaricazione dell’uomo sulla donna fino al femminicidio, con l’inquinamento causa dei mutamenti climatici, con opere pubbliche finalizzate al profitto di pochi anziché al bene comune. Di questi peccati è responsabile l’uomo, quando avvia relazioni distruttive con gli altri e con il mondo.

Maria immacolata è un invito a non perdere le fede. Dio non si è stancato di noi e vuole ripristinare il suo progetto, chiedendo la nostra collaborazione. La prima collaboratrice è una giovane donna di un villaggio sperduto della Galilea, che conduce una vita semplice e umile, promessa sposa del carpentiere del villaggio, in attesa di andare a vivere con lui. Il racconto evangelico della sua chiamata (Lc 1,26-38) non è una cronaca, ma una rilettura teologica dell’evento alla luce della risurrezione di Gesù. Luca vuole trasmetterci che l’iniziativa è di Dio e che Maria ha dato la sua disponibilità a collaborare alla realizzazione del progetto divino. Le sue parole («Avvenga per me secondo la tua parola») esprimono la perfetta unione di grazia e libertà, di azione di Dio e azione della creatura umana. Questa è la logica dell’Incarnazione: Dio e l’uomo insieme possono salvare il mondo dalla rovina, anche oggi. Lidia e Battista Galvagno

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