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Intervista. Francesco Amato, il regista del film 18 regali

L’INTERVISTA È un momento d’oro per Francesco Amato, il regista di origini braidesi che ha diretto 18 regali, tratto dalla storia vera di Elisa Girotto. Una mamma che, sapendo di morire, ha lasciato in consegna al marito un regalo all’anno per la loro nascitura. Il film è stato presentato venerdì al cinema Vittoria di Bra, presente il sindaco Gianni Fogliato, e in questi giorni è nelle sale.

Intervista. Francesco Amato, il regista del film 18 regali
Francesco Amato, il regista del film 18 regali

Una storia simbolo in una società che pare orfana di valori.

«Quella di Elisa è una storia d’amore. Un amore che ha la forza di non arrendersi quando tutto intorno crolla. È il racconto del tentativo, urgente e vitale, compiuto da una madre di proiettarsi nel futuro, nella vita della figlia sulla quale il destino ha imposto una perentoria negazione. Questo film prende forma nel solco di quello che è diventato il genere del racconto cinematografico, a partire da storie vere, di temi universali insiti nella narrazione della malattia e della “rinascita”».

La sceneggiatura ha avuto la consulenza del marito della protagonista (sullo schermo, Edoardo Leo): qual è stato il valore aggiunto?

«Alessio ci ha aperto le porte di casa, ci ha fatto leggere le lettere che la moglie scriveva a lui e alla bimba. Ci ha raccontato molte esperienze, ci ha dato numerosi spunti e ha accettato che il film stravolgesse la loro esperienza, per evitare che la pellicola fosse la mera cronaca di un lutto. E ha chiesto che i personaggi avessero i loro veri nomi e fossero raccontati in maniera autentica».

Imma Tataranni sostituto procuratore, girato da lei a Matera con protagonista Vanessa Scalera, su Rai Uno ha raccolto un incredibile successo. Quali sono le ragioni?

«Imma è una donna umile, capace di rendersi affine alle persone comuni. Una donna speciale, che vive una vita normale».

Tra i personaggi c’è il giovane cuoco che vince una borsa di studio per un master a Bra. Ha voluto mettere nella fiction un po’ di aria di casa?

«Samuel, personaggio importante della storia, viene a Bra, città nella quale ho molti affetti, perché lo hanno deciso gli sceneggiatori su mia indicazione. E in cuore coltivo sempre la speranza che la seconda serie venga girata in queste terre, ricche di fascino».

Quando le nuove puntate?

«La seconda stagione sta per essere completata nella parte di scrittura. A fine estate inizieremo a girare le nuove puntate, in onda a inizio del prossimo anno».

Programmi futuri?

«A parte la seconda impegnativa stagione di Imma mi dedicherò alla televisione e al progetto, di cui è già stato proiettato un assaggio, intitolato Umberto B., relativo alle vicende umane e politiche del leader leghista Bossi».

Bra è sempre nei suoi pensieri?

«È la città nella quale vivono i miei genitori, mio fratello e i miei nipoti. È un luogo sempre presente anche nel mio immaginario… E non dispero di poter venire al Nord un giorno, per girare qualche mio lavoro».

Valter Manzone

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