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Il raduno nazionale chiude la stagione del Tartufo bianco d’Alba

Il raduno nazionale dei trifolao chiude la stagione del bianco d’Alba 10

CANALE Oltre 150 cani da tartufo, accompagnati dai loro padroni, hanno partecipato al decimo raduno nazionale dei trifolao e dei cani, promosso dall’Enoteca del regionale del Roero, a conclusione del ricco calendario di eventi legato alla stagione del Tartufo bianco d’Alba.

A loro è stata riservata la sfilata lungo le vie del centro, accompagnati da numerose autorità. Suggestiva l’incoronazione con la gualdrappa del cane più anziano, Lilli, 16 anni, accompagnato sul palco dal padrone Andrea Bertone di Farigliano. Riconoscimenti alla ricercatrice Martina Aloi, di Montà, con Teo, che, durante le sue uscite, accompagna alcuni turisti a visitare le Rocche; a Angioletta Obice di Moncalieri, che effettua le sue ricerche sulle colline di Moncalieri e Torino, insieme all’ amata Lara; al più giovane trifolao, Lorenzo Gastaldi, sette anni, di Bra, ma anche alla bimba Anna Tarraran, di Montaldo Roero, che, insieme a Luna e al suo papà Francesco, si avventura alla ricerca di tartufi. Altri premi sono stati assegnati al trifolao più anziano, Mario Valsania, di Montà, al cane più giovane Minerva, di quattro mesi, con il suo padrone Marco Iaia, al gruppo più numeroso, rappresentato dall’associazione Rocche del Roero e al gruppo proveniente da più lontano, l’associazione Liberi tartufai di Alessandria.

L’ultimo tartufo dell’anno, omaggiato da Tartufingros, è stato assegnato a Gianpiero Cordero, figlio di Elide e Enrico, proprietari dello storico ristorante stellato Il centro di Priocca, premiando le realtà imprenditoriali che più hanno saputo valorizzare il territorio, investendo e creando innovazione. Da alcuni mesi Gianpiero ha aperto in centro a Priocca, una boutique hotel di charme Dimora Cordero, una struttura ricettiva con sei suite, molto apprezzata dai turisti. «Ringrazio la mia famiglia che mi ha supportato in questa impresa, dedico questo premio soprattutto al territorio, caratterizzato da grandi vini e dalla biodiversità che rende grande il Roero, e a quanti lavorano per la sua promozione turistica».

Il giovane imprenditore priocchese ha viaggiato molto e ha maturato esperienze lavorative all’estero, a Barcellona, a Montecarlo e in un ristorante tre stelle nella Spagna del Nord. È stato anche negli Stati Uniti per promuovere e presentare vini delle cantine italiane a ristoranti e Enoteche. «La base per crescere, secondo me, è conoscere e il modo migliore per farlo è viaggiare, facendo esperienze all’estero. Così quando sono ritornato, all’età di 26 anni», spiega Cordero, «ho scelto una strada e ho iniziato a lavorare con la mia famiglia. Mi sono specializzato molto sui vini: infatti il 90% della proposta nel nostro ristorante è locale ma per la restante parte ho effettuato una ricerca su vini importanti a livello internazionale. Qualche mese fa, dopo tre anni e mezzo tra progettazione e realizzazione, ho aperto Dimora Cordero, all’inizio con l’idea di dare un servizio ai clienti del ristorante, poi  il progetto è diventato più ambizioso e ho pensato a un punto di attrattiva turistica», prosegue il giovane imprenditore.  Nella struttura di lusso il cliente è “coccolato”: non c’è un buffet per la colazione ma tutto è preparato in modo espresso dagli chef nella grande cucina a vista, una selezione di portate cucinate sul momento, oltre a specialità dolci e salate, con materie prime del territorio.

e.c.

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