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Acna, la fabbrica di Cengio, i cui operai «Non sono invecchiati»

La Commissione parlamentare d'inchiesta farà un sopralluogo al sito Acna

DOCUMENTARIO L’ultrasecolare vicenda dell’Acna viene anche citata nell’ultimo documentario di Remo Schellino La sostanza delle nuvole. L’opera è dedicata al ruolo delle donne nella pastorizia, con una serie di interviste ad anziane dell’alta Langa e una di loro racconta che, un tempo, si portavano le pecore nel Bormida per lavarle, pratica che poi è stata abbandonata a causa dell’inquinamento del fiume.

La donna non chiama l’Acna per nome. La chiama “la fabbrica”, come molti della sua generazione. Un termine che, da un lato, richiama il racconto di Beppe Fenoglio Un giorno di fuoco (con il Bormida che «porta giù i rifiuti delle fabbriche di Cengio»), ma che è anche una via di mezzo tra il rispetto e il timore per chi ti dà lavoro e, contemporaneamente, ti toglie la salute. La donna dichiara che quelli che sono andati a lavorare a Cengio «sono morti tutti». Poi, forse per pudore, si corregge, ma la frase che usa non è meno efficace e drammatica. «Non sono diventati vecchi», dice. Un’espressione che, pur nella sua semplicità (la signora parla in dialetto), vale quasi come un’indagine epidemiologica. Per chi lavorava all’Acna, c’erano concrete possibilità di non invecchiare.

Corrado Olocco

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