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I programmatori dell’Einaudi aiutano i bimbi ad amare i libri

ALBA Una collaborazione tra scuole albesi, ma anche tra generazioni diverse: da una parte i piccoli della scuola dell’infanzia Beppe Fenoglio, che fa parte dell’istituto comprensivo Piave-San Cassiano, dall’altro un gruppo di studenti dell’ultimo anno dell’istituto superiore Einaudi, in particolare dell’indirizzo informatica e telecomunicazioni. Al centro sta la buona pratica della lettura, che va coltivata fin dall’infanzia.

I programmatori dell’Einaudi aiutano i bimbi ad amare i libri

Tutto è iniziato alla fine dello scorso anno scolastico, quando l’istituto Piave-San Cassiano si è rivolto all’Einaudi con una richiesta: realizzare un nuovo programma per la gestione del prestito dei libri alla scuola dell’infanzia, calato sulle esigenze dei bambini. Spiega Sabina Rolando, che insegna alla Beppe Fenoglio: «Ogni settimana, i bambini di cinque anni prendono in prestito un libro dalla biblioteca, in tutti i plessi della scuola per l’infanzia del nostro istituto. È un modo per incentivarli alla lettura, ma anche per responsabilizzarli sul concetto di bene comune, perché il libro dovrà essere custodito con cura a casa e letto insieme ai genitori, per poi essere restituito. Ci serviva un programma che consentisse ai piccoli di essere più autonomi possibile nella fase del prestito: parliamo di bambini che sanno scrivere il loro nome, ma che non sanno ancora leggere. Fin da subito, abbiamo chiesto un programma intuitivo, fatto per immagini». All’Einaudi, divisi in tre gruppi, i ragazzi della quinta I e della quinta H si sono subito messi all’opera, seguiti dalla docente di informatica Elena Meinero. Dopo mesi di lavoro, anche fuori orario scolastico, sono stati presentati al corpo docente della scuola dell’infanzia tre diversi software, tra i quali è stato scelto quello più adatto ai bambini.

A svilupparlo è stato il gruppo composto da Federico Fissore, Nicolò Gatti, Matteo Bussolino, Gabriel Sartori e Davide Zambecco. Spiegano i ragazzi: «Siamo partiti con l’analisi delle esigenze della scuola, pensando a cosa potesse essere più adatto ai bambini. In una seconda fase, ci siamo concentrati sulle diverse parti del programma: la grafica, la gestione del software e il database per la raccolta dei libri. A convincere le maestre è stato probabilmente il fatto che il nostro programma sia molto intuitivo, con un’interfaccia semplice, con colori accesi e immagini».

I programmatori dell’Einaudi aiutano i bimbi ad amare i libri 1

La scorsa settimana, alla Beppe Fenoglio i programmatori in erba hanno incontrato i destinatari del loro lavoro, insieme alla dirigente scolastica dell’Einaudi Valeria Cout e alla dirigente dell’istituto Piave-San Cassiano Elena Ciarli.

«Abbiamo spiegato loro il funzionamento del programma, che consente ai bambini di essere autonomi nel prendere in prestito i libri. Oltre a scrivere il loro nome, tutte le altre fasi non esigono capacità di lettura, grazie alle immagini inserite nel database», spiegano i ragazzi, alla loro prima esperienza di gruppo nel campo della programmazione.

E le soddisfazioni sono state immediate: il programma è già stato selezionato per la finale provinciale del concorso Premio scuola digitale.

Francesca Pinaffo

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