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SITO UNESCO Con buone probabilità l’associazione che gestisce il sito Unesco di Langhe, Roero e Monferrato si vedrà finanziare il progetto dal valore di 200mila euro per lo studio, attraverso azioni a elevato contenuto tecnologico, degli effetti dei mutamenti climatici sulle colline vitivinicole piemontesi. Come riferisce il direttore del sito, l’albese Roberto Cerrato, la richiesta «ha superato positivamente tutti gli step di valutazione». Si attende solo l’ufficializzazione, che arriverà dopo il benestare conclusivo da parte del Ministero per i beni e le attività culturali.
«Con questa iniziativa si vuole accrescere la conoscenza degli effetti determinati dal clima in modo da mettere in atto azioni virtuose di cittadinanza attiva che consentano di limitare la vulnerabilità del territorio», dice Marco Devecchi dell’Università di Torino, ente partner del progetto insieme a Links foundation.
Del resto, le variazioni del clima sono tangibili anche da noi: i dati illustrati da Arpa in un recente corso di formazione che si è svolto ad Asti mostrano come negli ultimi 61 anni, in Piemonte, le temperature minime siano salite di 1,59 gradi e le massime di 2,38. Se non si intervenisse, come sostengono alcuni studi scientifici, nel 2100 la temperatura nel Nord-ovest italiano potrebbe subire un incremento medio di addirittura 8 gradi. Attraverso il progetto Unesco, in una prima fase, verrà effettuato uno studio sull’impatto determinato dai mutamenti climatici a livello di conformazione geografica, attività agricole e utilizzo del suolo. Successivamente le attività si concentreranno sulla formazione e sensibilizzazione di studenti, giovani e cittadinanza, con particolare attenzione ai funzionari degli enti locali e ai produttori vitivinicoli. Infine, verranno promosse esercitazioni sia per la messa in sicurezza del territorio in risposta a eventi climatici sia per contrastare il degrado e si procederà a testare nuovi modelli che ripensino in maniera sostenibile i processi produttivi.
Per le sperimentazioni, che verranno effettuate su due vitigni autoctoni di Moscato e Barbera, verranno impiegate tecnologie all’avanguardia, come quelle assicurate dai droni. «Quello che si vuole ottenere con questo progetto – che si svilupperà nell’arco di diciotto mesi – è mantenere l’immagine di un paesaggio culturale unico, pur attraverso il cambiamento climatico che giocoforza occorre affrontare. Intendiamo contribuire alla consapevolezza dell’appartenenza a un sito Unesco a diversi livelli, tramite azioni di conoscenza e sensibilizzazione, teoriche e pratiche», conclude Marco Valle di Links foundation. <QA0>
Enrico Fonte

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